Whiteout - Incubo bianco: Omicidio a sangue "freddo"

Di   |   30 Settembre 2009

Vai a pensare che pure in Antartide si commettono gli omicidi. E invece, proprio pochi giorni prima di terminare il suo incarico, l'agente federale Carrie Stetko (Kate Beckinsale), di stanza in una stazione americana costruita nel bel mezzo del polo Sud, si trova a investigare su un cadavere rinvenuto nel nulla del deserto di ghiaccio.

Lontano dalle adrenaliniche corse di Fuori in 60 secondi, Dominic Sena tenta con Whiteout - Incubo bianco una strada differente, più contenuta e meno fracassona, immergendosi in un'ambientazione completamente disabitata, un luogo con cui è difficile convivere e nel quale continue tempeste di neve limano in maniera pressoché totale la visuale esterna del territorio. Ce ne sarebbe di materiale dunque per un thriller teso, claustrofobico e sottilmente giocato sul filo della psicologia. Sena non riesce però a sviluppare le buone idee alla base di Whiteout, ed è un peccato perché il cast sulla carta funzionava e la sexy coppia formata da Kate Beckinsale e Gabriel Macht (il supereroe Spirit) poteva fare scintille.

Il film vacilla invece proprio a partire da personaggi completamente piatti, che fatta eccezione per l'evidente clima gelido non sembrano particolarmente sentire le difficoltà e la solitudine cui un luogo simile li costringe, reagendo troppo razionalmente a situazioni che metterebbero a dura prova la lucidità di chiunque, per la serie "abbiamo visto Jack Nicholson in Shining, vediamo di non fare la sua stessa fine".

L'ambientazione è in effetti ugualmente disumana (nel film si dice del resto che "la natura non ha mai previsto che qui si sopravvivesse") e suggerisce allo spettatore una sorta di alienazione totale e di distacco dei personaggi dal resto del mondo, ma Sena dimentica di valorizzarcela, di farci respirare un po' di sana claustrofobia (la stessa colonna sonora di John Frizzell è troppo presente e fa rimpiangere un più inquietante silenzio), e anche quando ha buone intuizioni narrative, come l'inseguimento nella tempesta tra i protagonisti tra funi e moschettoni, non riesce a dare fluidità all'azione, confondendo più che disorientando piacevolmente.

Whiteout - Incubo bianco quindi lascia l'impressione di una sequela di intuizioni mal sfruttate, annegate ulteriormente in un finale in cui ancora una volta si fa uso dello schema dell'assassino meno prevedibile, un meccanismo che ormai è paradossalmente diventato la cosa invece più prevedibile di ogni thriller.

Giudizio

  • Lo si segue con indifferenza. L'Antartide non si addice a Kate Beckinsale, riportatela in Underworld
  • 5/10

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