Tarantino sapeva che Brad Pitt voleva lavorare con lui, ma finora nessun personaggio che aveva creato sembrava adatto all'attore. Ora che finalmente c'era questa possibilità gli serviva però che Pitt fosse immediatamente disponibile perché le riprese sarebbero state imminenti. "Stavo scrivendo di un personaggio di nome Aldo Raine e più andavo avanti più mi convincevo che fosse un ruolo perfetto per Brad". E deve essersene accorto anche lui, che nonostante i tanti impegni ha di corsa accettato la proposta di Tarantino. "Questa è stata una delle volte in cui il destino e gli dèi del cinema sono stati benevoli", commenta ora il regista.
Molto più complessa si è rivelata la scelta di Christoph Waltz: "Il casting è stato lungo e difficile. È stato un parto faticoso, ma il risultato è stato straordinario". Neanche a dirlo il problema maggiore era rappresentato dalla lingua: "Il personaggio di Landa", spiega Tarantino, "doveva parlare tre lingue perfettamente e un po' di una quarta lingua. Puoi trovare attori tedeschi o francesi che sanno parlare inglese benessimo, ma magari con l'inglese mancano di quella poesia che hanno con le altre lingue".
Christoph Waltz a quanto pare aveva una marcia in più: "A me serviva qualcuno che tirasse fuori dalle battute la poesia, il ritmo e l'ironia", ha concluso Tarantino, "Appena ho visto Christoph Waltz ho capito che avevo trovato il mio Landa".