Bad Moms – Mamme molto cattive: Recensione

Di   |   14 Ottobre 2016
Bad Moms – Mamme molto cattive: Recensione

 La rivincita delle mamme

Cosa fa definire una donna una buona mamma? La severità o la ragionevolezza, il dedicarsi interamente all’accudimento o il mantenere un lavoro necessario a se stesse e alla famiglia? E l’accudimento quanto deve essere pressante, a rischio di diventare castrante? E lo stimolo ai pargoli quando degenera nella nevrosi nociva ai figli? Insomma, un argomento sempre attuale e molto impegnativo.

Nel film Bad Moms, diretto e scritto da Jon Lucas e Scott Moore, il tono è ovviamente leggero e si capisce, perché Jon Lucas e Scott Moore sono i due di Notte da leoni e quindi sappiamo cosa aspettarci, un trattamento dell’argomento brillante, sopra le righe, politicamente scorretto, con tante battute e qualche volgarità nel dialogo. Detto così genera subito disinteresse, ma il cocktail almeno questa volta non è venuto male. Pur nei suoi limiti infatti, Bad Moms non solo riesce a far sorridere spesso e anche a ridere, ma butta lì anche qualche annotazione seria, su figli e mariti, su uomini e donne. Senza pretese, solo ritmo, brave attrici e una sceneggiatura ben scritta. In una zona di eleganti sobborghi a Chicago, Amy (Mila Kunis) corre dietro a tutte le cose di casa, ai due figli (maschio sui 15 femmina di 12), al lavoro, mentre il marito millanta attività lavorative dal suo divano (ma oggi si può, ci sono i computer). Peccato che di quel computer faccia uso improprio e venga beccato da Amy che esasperata lo caccia. A quel punto l’ancor giovanissima donna si trova davanti a tutte le cose che della sua vita non le andavano affatto bene, un lavoro dove viene sottostimata, sottopagata e sfruttata, nessuna amicizia per mancanza di tempo, totale assenza di stima anche da parte dei figli, abituati a un servizio completo che li sta viziando troppo e mostra la madre come una specie di efficientissima segretaria e nulla più. La sua ribellione passa attraverso la frequentazione di due mamme diversamente stressate, Kiki (Kristen-Veronica Mars- Bell), ammazzata da ben quattro pargoli e da un marito tradizionale cioè fancazzista, e Carla (Kathryn Hahn, Happyish, Transparent), una procace single divoratrice di uomini per mancanza di alternative, tenuta a distanza dalla comunità. L’ostacolo principale verso un sistema di vita meno stressante, più sano per tutti, per i genitori ma anche per i figli, troverà un ostacolo duro da superare nell’odiosa Gwendolyn (Christina Applegate), Presidentessa di qualunque organizzazione scolastica possibile, organizzatrice di riunioni ed eventi inutili a raffica, affiancata da due seguaci degne di lei (nel classico schema di questo genere di storie, dalle cheerleader in poi). Una di loro è una quasi irriconoscibile Jada Pinkett Smith. Jay Hernandez (Suicide Squad) è il bel vedovo concupito da tutte, vero principe azzurro per una desperate housewive e non solo per lei. Una bella raccolta di hit accompagna verso un finale prevedibile. Ma da questo genere di film è inutile aspettarsi di più, ci accontentiamo almeno di qualche risata qua e là e qui non manca.

 

 

Giudizio

  • spassoso
  • 7/10