In comune le due donne hanno solo una cosa: un compagno, Paolo, sposato con Lucia per 12 anni e poi, da 8, al fianco di Fabiola. Ma Paolo muore all’improvviso e, con il testamento, lascia alle due donne un regalo inaspettato: un bambinetto cinese di 7 anni, avuta da un’altra relazione, rimasto orfano di mamma. Entrambe, sotto la patina da donne indipendenti, sono solo due immature egoiste e narcisiste, delle vere anoressiche nei sentimenti, del tutto incapaci di rapportarsi con il prossimo. Figurarsi un bimbetto. Comincia così il prevedibile palleggio del poveretto fra le due, diversamente entrambe arpie, cattive maestre di principi opposti ma sempre difettose da un punto di vista umano. Come sempre in medio stat virtus. Arrivano delle difficoltà, perché la Legge si accorge dell’anomala situazione e interviene pesantemente. Ma tutto finisce in un sorriso, perché anzi la difficoltà cementa il rapporto fra le due disadattate, e ogni problema si appianerà. Non si pensi nemmeno lontanamente a una polemica nei confronti dell’adottabilità da parte di single o (orrore) di coppie dello stesso sesso. Qui tutto si risolve in un buddy movie al femminile, con due caratteri estremi che a forza di scontrarsi si ammorbidiscono e integrano a vicenda. Ben scelto il piccino, l’esordiente Jasper Cabal. Diretto con il solito garbo, formale e di sostanza, da Luca Lucini, Nemiche per la pelle permette alle due sempre belle attrici di dare fondo alla loro riserva di comicità che si basa sempre però su consolidati cliché: Buy passivo-aggressiva piena di fisime (dai tempi di Maledetto il giorno che t’ho incontrato, tranne poche eccezioni), Gerini la coattona rifatta (bene) ma pur sempre Jessica, sia quella di Roger Rabbit, sia quella di Carlo Verdone. Anche se di commedie riuscite sulle “strane coppie” al femminile nemmeno l’America è stata grande produttrice, speravamo meglio.