L’immagine è di buona definizione nei primi piani e nelle scene ben illuminate, mentre si fa meno precisa in altre occasioni, fedele però alle scelte della fotografia originale, poco luminosa e poco contrastata, e tendente spesso a tonalità innaturali, con i “verdissimi” effetti speciali. L’audio italiano è potente e sempre molto ben dettagliato su tutti i canali, con bella resa nelle scene d’azione. Ancora più potente e brillante però è la traccio originale, che consigliamo anche perché dissentiamo dalla voce italiana scelta per Reynolds, Adriano Giannini, che qui ha una tonalità completamente diversa, più spenta, di quella dell’attore, che non ha ancora avuto da noi la grazia di una “voce”stabile.
Esauriti i personaggi di primo piano del mondo DC Comics, Warner porta sullo schermo un eroe meno popolare, Green Lantern. I migliori si sa, sono caratteriali. Così anche Hal Jordan, spericolato pilota di caccia, è un irresponsabile sbruffone, un egoista in fuga da ogni impegno e responsabilità. In realtà è solo un bambino cresciuto con una ferita aperta, la morte dell’adorato padre, pilota morto in servizio, di cui mai si sentirà all’altezza. Nessuno scruta in fondo al suo cuore per comprenderlo, tutti si affidano alle apparenze. In questo modo il mondo ha discriminato anche Hector Hammond, frustrata mente geniale, sempre respinto e umiliato dal potente padre, un ambizioso Senatore. Sarà dallo spazio profondo che per entrambi arriverà l’occasione per rifare i conti con il mondo e con se stessi, opponendosi o assecondando il proprio “lato oscuro”: Hal sarà reclutato fra i paladini dell’Ordine Intergalattico, Protettori di pace e giustizia, chiamati Green Lantern Corps (ma quanta gente si preoccupa della pace nell’Universo, con ben scarsi risultati, almeno a guardare da noi). Questo succederà grazie ad un fortuito incontro con uno dei più eroici rappresentati, Abin Sur, che ha visto in lui ciò che il ragazzo non è in grado di scorgere. Hector si sfogherà diventando il mostruoso super-malvagio Parallax, una forza oscura che si nutre della Paura altrui.
Guardare anche i titoli di coda.
La versione diretta da Martin Campbell, già regista di due 007 e dei due Zorro, con un budget di ben 150 milioni di dollari, pur fedele all’originale è purtroppo una trasposizione poco appassionante, anche se spettacolare, che manca totalmente di epicità, mentre tende a banalizzare il tutto con un tono da commedia spesso fuori luogo. La sceneggiatura a quattro mani (troppe) toglie ogni spessore o carica drammatica all’evoluzione dei personaggi, inutile quindi prendersela con il cast che è davvero sprecato: oltre ad un fisicatissmo Reynolds e all’infido Peter Sarsgaard troviamo Tim Robbins e Mark Strong, mentre la bella contesa fra i due è Blake Lively.
Lanterna verde è un film da guardare esclusivamente per le sequenze d’azione, per il reso è da vietare ai maggiori di anni (forse) 12.
Lanterna Verde: In brightest day, in blackest night
Di Giuliana Molteni | 09 Gennaio 2012
Il Blu-ray Warner di Lanterna verde presenta una versione estesa rispetto a quella cinematografica (circa 10 minuti in più) e una quantità di extra molto articolati. Oltre alla funzione Maximum Mode che permette di acquisire informazioni mentre si guarda il film, troviamo “L’Universo secondo Lanterna Verde” (20’), che ripercorre il processo che ha portato sullo schermo un fumetto pubblicato nel 1959 dalla DC Comics, creato da John Broome e Gil Kane (ma il personaggio era già comparso nel 1940). A seguire, uno speciale dedicato a Ryan Reynolds alle prese con i trucchi per il film (8’); sette minuti di scene inedite; “New comic series Justice Legue” che mostra tavole dei fumetti originali della DC Comics. Per chiudere, un’anteprima della serie animata (6’).
Giudizio
- Poco incisivo
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