I delitti attirano l'attenzione di Emmet Fields, giovane Commissario di Polizia, un geniale precursore dei metodi investigativi alla CSI, che si affianca nelle indagini a Poe, in un contrasto stimolante fra i due metodi investigativi e fra le due tipologie umane, metodo speculativo contro scientifico, passionalità senza controllo contro lucida razionalità. Lo scrittore deve improvvisarsi investigatore di delitti oltremodo crudeli, mentre la sua fidanzata sta subendo un altrettanto crudele trattamento, perché se è folle il piano del killer, non meno folli sono le fantasie di Poe che vengono concretizzate. I delitti citano una dopo l'altra le opere dello scrittore, I delitti della Rue Morgue (in cui compare la figura di Auguste Dupin, precursore di Sherlock Holmes), Sepolto vivo, Il barile di Amontillado, Il pozzo e il pendolo, mentre Poe procede a una lettura pubblica del suo poema The Raven, facendo così riflettere sul confine sottile che separa il letterato dall'assassino, come se in Poe la scrittura avesse esorcizzato la spinta di un'anima fondamentalmente distorta. Poetico finale, in linea con la vera sorte toccata al grande autore. Ottima ricostruzione ambientale (il film è stato girato fra Ungheria e Serbia) quanto a costumi e scenografia, bella la livida fotografia di Danny Ruhlmann e coinvolgente la colonna sonora di Lucas Vidal. Convincente il cast, con il solito ottimo professionista John Cusack, un Edgar Allan Poe di eccezionale aderenza, e l'affascinante Luke Evans nel ruolo del poliziotto, attore in salita, visto in Tamara Drewe e nelle mega-produzioni Scontro fra Titani, Immortals e I tre moschettieri. La combattiva Emily è interpretata da Alice Eve (Crossing Over, Stage Beauty), mentre il suo arrogante padre è Brendan Gleeson. The Raven è un divertissement sullo stile del recente Anonymous, in cui si prende un personaggio storico e gli si cuce addosso una storia di fantasia che avrebbe potuto scrivere lui stesso. James Mcteigue (già autore di V per Vendetta) dirige una storia estrema, di amore, morte, pazzia, in linea con lo stile di Poe, definita un gothic-thriller, in realtà quasi una biografia romanzata, che meglio del solito biopic politicamente corretto, restituisce la figura cupa, autodistruttiva eppure profondamente romantica del visionario autore. Attenzione a parlarne male, perché nel film a finire affettato dal pendolo è proprio un critico letterario, che legato al suo letto di morte, grida al suo carnefice: "Sono solo un critico!".
Siamo a Baltimora, nel 1849, Edgar Allan Poe si dibatte fra i suoi fantasmi, mentre scrive storie di morboso orrore, di passione e devianza. La sua furia creativa è incrementata da alcool e droghe, mentre, squassato da una lucida follia, trascina una vita miserabile, oppresso dai debiti, vessato dai creditori, misconosciuto da pubblico e critica. Innamorato della dolcissima Emily, figlia del becero e ostile Colonnello Hamilton, che osteggia la loro relazione, Poe diventa bersaglio di un serial killer che gli rapisce l'amata. Nella migliore tradizione dei film stile Seven, l'uomo lascia gli indizi per ritrovarla su una serie di cadaveri ammazzati nei modi inventati sulla carta da Poe.
Giudizio
- Non un film su Edgar Allan Poe, ma con Edgar Allan Poe
- 7/10
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