Ghostbusters: Recensione

Di   |   29 Luglio 2016
Ghostbusters: Recensione

 

Molto rumore per poco

Premessa: totalmente al netto dalle noiosissime polemiche dei mesi precedenti, con le tasche piene degli “indignati del web” (che se va avanti così è meglio tornare all’era della pietra), ci accingiamo a scrivere di questo nuovo Ghostbusters, diretto dal simpatico Paul Feig (lo definiamo tale dopo averlo visto in alcune interviste), affidato a un cast interamente femminile che vede alcuni dei nomi più gettonati nell’ambito della commedia americana di oggi, Kristen Wiig, Melissa McCarthy.


E cosa raccontiamo? Raccontiamo che Erin (Wiig), professoressa di fisica di poco successo, si rimette in affari con la sua vecchia amica Abby (McCarthy), che ha proseguito in quella che era la loro passione da ragazze, la ricerca nel campo del paranormale. Abby nel frattempo si è messa in società con l’eccentrica ricercatrice Jillian (McKinnon) e tutte insieme si ritrovano, chi con più entusiasmo chi con meno, a fare le acchiappafantasmi nella solita New York (che resta l’oggetto prediletto di ogni distruzione). La mitica città tanto per cambiare, rischia di venire ribaltata dal solito pazzo frustrato che vuole riaprire un portale, che scatenerà per le strade della Grande Mela ogni genere di demone vendicativo. E di torti da vendicare ce n’è quanti si vuole, fra prigioni dove si eseguivano condanne a morte, antiche magioni dove si consumava ogni genere di sopruso e cimiteri di indiani imbrogliati e ammazzati. È l’America, bellezza! L’impegno delle ragazze, alle quali si unisce Patty, un’umile lavoratrice della metropolitana (Jones), un energico donnone di colore grande due volte la Wiig, sarà sfruttato dalle autorità, sindaco in testa (Garcia), che però fino alla fine negheranno l’esistenza del problema, anche davanti all’evidenza (tutto il mondo è paese). E cos’è dunque questo sacrilego rifacimento, questa innominabile ripresa di un film che nel 1984 aveva molto divertito, perché insolito, spiritoso e dotato di un cast per l’epoca davvero strepitoso (pollice verso per il sequel del 1989)? Al netto da pregiudizi, il Ghostbusters del 2016 è un film che non resterà nella storia del cinema, di cui poco si sarebbe parlato senza le polemiche feroci risalenti a prima ancora che si cominciasse la lavorazione. Il film non è altro che una commedia carina con tante battute e battutine, alcune divertenti, altre meno, arricchita da una quantità di cameo degli amati attori del primo film, che vale una visione soprattutto per l’uso insolito che si fa di Chris Hemsworth, una vera rivelazione in un ruolo da bellone totalmente cretino, al quale sono affidate una serie di gag davvero spassose (non perdetelo di vista, anche quando è in secondo piano). Ovvio che per tutti i nuovi spettatori non creerà nessuna mitologia, non darà luogo a laceranti rimpianti. Insomma fra altri 30 anni si potrà fare tranquillamente un altro remake senza venir massacrati. Restare a guardare tutti titoli di coda, non solo per una scena finale ma anche perché sono disseminati di scenette e pose di Hemsworth. Wiig ha il ruolo più scialbo, McCarthy è più contenuta del solito, una vera rivelazione Kate McKinnon (dal SNL), grazie anche al taglio dato al suo personaggio di Mad Scientist. Effetti speciali di oggi per tanti mostri di ieri e ripresa del celeberrimo tema musicale. Tutto qui? Sì tutto qui, era il caso di agitarsi tanto?

 

 

Giudizio

  • Carino, punto
  • 6/10

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