Gli incauti genitori lasciano libera per il weekend la bella villa nei sobborghi della paciosa Pasadena, convinti in fondo che il loro rampollo sia così sfigato da non potere fare danno, anche organizzando in casa la festa del suo diciassettesimo compleanno. Si dovranno ricredere. Grazie al tam tam di internet sul posto sciamano circa 2000 persone, facendo diventare una semplice festa di convenzionale sballo un selvaggio rave, che l'incursione di uno spacciatore arrabbiato fa degenerare in distruzione del quartiere. L'intervento di Polizia e SWAT provoca negli animi eccitatissimi una vera rivolta di strada. L'alba illuminerà rovine fumanti... Preso atto senza moralismi di sorta che la massima aspirazione per adolescenti (maschi e femmine) sia sfondarsi di alcool e roba e fare sesso, non resta che assistere alla lenta escalation di devastazione che dal giardino e dalla piscina tracima nella linda casetta, stanza dopo stanza, mentre i tre amigos, a seconda dei diversi caratteri, si vivono quella che è la loro Notte da leoni. A loro confronto i protagonisti di America Pie sono personaggi di spessore bergmaniano. Musica a palla inesorabilmente hip hop, con un po' di rock e metal, finale romantico (perché alla fine, Love Is the Answer) sulla bella Intro dei The XX. I protagonisti sono Thomas Mann (Thomas il padrone di casa), Olivier Cooper (l'amico nefasto, proprio ma proprio mai simpatico) e Jonathan Daniel Brown (il sovrappeso). I due personaggi più "divertenti" (si fa per dire) sono i due ragazzini, precocemente addetti alla Security, già rovinati dai troppi action movie visti. Temiamo (ma solo così, oziosamente) che il film possa essere d'ispirazione alla già sfrenata immaginazione di quella fetta di pubblico che non avrebbe bisogno di suggerimenti di questo tipo. Si segnalano infatti già casi di emulazione negli Stati Uniti, ma forse è tutta pubblicità. Il film sarebbe da sconsigliare ai maggiori di 18 anni, ma visto che l'adolescenza oggi si è protratta nel tempo, forse ci stanno dentro anche i trentenni.