Mostri contro Alieni: Un occhio al passato, un occhio al futuro

Di   |   03 Aprile 2009
Mostri contro Alieni: Un occhio al passato, un occhio al futuro

È un film strabico, Mostri contro alieni 3D. Non nel senso che gli effetti tridimensionali facciano diventare strabici. Anzi: il 3D oggi non è più quello goffo, con quei buffi occhialini che facevano venire il mal di testa, proposto a più riprese negli anni 50 e 80. Ma nel senso che è un film che guarda in due direzioni. Al passato: la storia si rifà ai B Movie degli anni Cinquanta, e racconta di un’invasione aliena alla terra. Il governo degli Stati Uniti è ricorrere a dei mostri, strane mutazioni genetiche che stava tenendo nascoste. Si tratta di Susan, colpita da un meteorite e cresciuta fino all’altezza di 15 metri (chiaro riferimento ad Attack Of The 50 Foot Woman), B.O.B., una massa gelatinosa indistruttibile (e qui si guarda a The Blob, uno dei B Movie più famosi), il professor Scarafaggio, dalla testa a forma di insetto (vedi La mosca), Insettosauro, una larva altra mille metri (come non pensare a Godzilla?), e l’Anello Mancante, un essere a metà tra una scimmia e un pesce (che ricorda Il mostro della laguna nera).

Ogni personaggio è uno sguardo rivolto verso la storia della fantascienza, e ogni scena gioca con un momento indimenticabile di questo genere: da Mars Attacks a La guerra dei mondi, da E.T. a Incontri ravvicinati del terzo tipo (spassosa la scena della tastiera suonata con la colonna sonora di Beverly Hills Cop), da Star Wars: l’attacco dei cloni alla war room de Il dottor Stranamore. Questi sono solo alcuni dei riferimenti che abbiamo visto noi. A voi il divertimento e la ricerca di tutte le citazioni.

Con l’altro occhio però Mostri contro alieni 3D guarda al futuro. Il 3D, che oggi si vede con occhialini neri rigidi che ci fanno sembrare Buddy Holly, grazie alle nuove tecnologie è una realtà di grande effetto. Per la prima volta non si punta solo a far uscire gli oggetti dallo schermo fino a farceli arrivare sotto il naso e a farci chiudere gli occhi (cosa che accade nelle prime scene, per far testare subito al pubblico le possibilità della nuova tecnologia), ma piuttosto a farci “entrare” nella scena. Si tratta quindi di una nuova forma espressiva, destinata a cambiare il rapporto con lo spazio: c’è più profondità, davanti e dietro, intorno ai personaggi.

E cambiano i movimenti di macchina, proprio per farci entrare nella storia: ci muoviamo spesso in avanti, con discese e cadute (come nella scena a San Francisco). Insomma, lo stupore è tanto. Forse anche per questo la seconda parte del film, passati i fuochi d’artificio iniziali, risulta un po’ più piatta, e soprattutto ripetitiva a livello narrativo, non mantenendo tutte le promesse. Ma quella Mostri contro alieni 3D mantiene quella più importante: la rivoluzione del cinema tridimensionale. E resta un film da vedere. Occhio a farlo in un cinema che lo proietta in 3D. Altrimenti il rischio è quello di fare come i tanti che hanno visto Viaggio al centro della terra in 2D credendo che fosse in versione tridimensionale.

E che all’uscita hanno detto: non è che questo 3D sia poi un granchè…

Giudizio

  • spettacolo assicurato, tra vecchia fantascienza e nuova tecnologia
  • 7/10