L'amore bugiardo: Recensione

Di   |   18 Dicembre 2014
L'amore bugiardo: Recensione

Chi si somiglia si piglia

L'amore bugiardo, diretto da David Fincher, è tratto dal molto venduto romanzo omonimo, in originale Gone girl, scritto da Gillian Flynn (donna), che scrive anche la sceneggiatura. E sarebbe meglio vedere il film senza averlo letto perché la conoscenza della trama rischia di diminuire il divertimento. Nick e Amy si sono incontrati, due scrittori giovani, belli e chic e si sono innamorati.


Si sono sposati e hanno cominciato una vita insieme, adeguata ai parametri previsti per una coppia di quel livello, lui giovane rampante, lei rampolla di ricchissimi scrittori. Ma è arrivata la crisi, entrambi hanno perso il lavoro, il patrimonio dei genitori di lei è evaporato per investimenti sbagliati, la mamma di lui si è ammalata. Da New York la coppia ha dovuto trasferirsi nel (di Nick) natio Missouri e molte, troppe cose sono cambiate. Un giorno Nick torna a casa e Amy è sparita e nella villetta ci sono segni di colluttazione. La Polizia, si sa, sospetta per primo del marito e lo punta. La scomparsa di Amy diventa un caso nazionale, i mass media si avventano sul fattaccio, fomentando l'opinione pubblica, la "gente" attraverso i social network si immischia per avere visibilità e la Polizia si trova sotto pressione. Intorno un paese che decade, finanziariamente, rovinato dalla crisi, moralmente, deformato dai mezzi di comunicazione. Che fine ha fatto Amy e cosa è realmente successo in quella villetta elegante da "casalinghi disperati"? La particolarità del romanzo e quindi del film, anche se in forma minore, è di procedere con una narrazione che alterna il punto di vista dei due diversi personaggi, le rispettive versioni, mentre la narrazione procede su due piani distinti (da non confondere con i convenzionali flashback), arrivando nel finale al chiarimento dei fatti e delle rispettive personalità, che nel film è più affrettato e meno approfondito rispetto al libro (così come sono meno dettagliati i personaggi collaterali), svelando la verità poco alla volta in un intreccio appassionante. Ottimi gli interpreti, ben scelti per i ruoli: l'algida Rosamund Pike degna rappresentante della più sofisticata upper class newyorkese e Ben Affleck, l'ex brillante bel ragazzo, senza spina dorsale. Ben scelto anche il cast dei personaggi di contorno: Neil Patrick Harris, l'ottuso spasimante; Tyler Perry, l'avvocato superstar; Carrie Coon, la leale sorella di Nick; Kim Dickens, la tenace poliziotta con il suo collega meno sveglio, Patrick Fugit, e molte altre facce ben note. Con L'amore bugiardo David Fincher realizza un thriller sociale, una commedia nera, con dettagli splatter e humor feroce e situazioni di grottesco realismo. Come nel libro da cui proviene, il film racconta una storia misantropa (e non misogina), in cui pochi personaggi si salvano. Senza letture autoriali troppo sofisticate però, L'amore bugiardo è anche e soprattutto un thriller di buon intrattenimento (splendida la colonna sonora che interseca le melodie più classiche di Atticus Ross con le dissonanze disturbanti di Trent Reznor), di cui poco altro si può dire per non incorrere in catastrofici spoiler (consigliamo cautela anche nella lettura delle recensioni per non rovinarsi il divertimento), se non che garantisce le sue due ore e mezzo di intrattenimento.

 

Giudizio

  • Forse era vero amore
  • 7/10

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