|
La terra ha i minuti contati
Dopo due film cult come Il Corvo (1994) e Dark City (1998) i fan di Alex Proyas non sono stati molto inclini a perdonare al regista lo “scivolone addomesticato” di Io Robot (anche perché c’era di mezzo un certo Asimov). Segnali dal futuro, però, riporta il regista di origine egiziana alle atmosfere dark a lui più consone e, nonostante qualche difetto, il risultato è più che soddisfacente.
Nel 1959, la scuola elementare Dawes decide di costruire una “capsula del tempo” nella quale i bambini devono inserire dei disegni con la loro visione del futuro; la capsula verrà sepolta ed aperta dalle nuove generazioni di alunni nel 2009. Mentre tutti i bambini disegnano robot, case e astronavi, la piccola ed inquietante Lucinda riempie il proprio foglio con una strana sequenza numerica. Cinquant’anni dopo facciamo la conoscenza dell’astrofisico John Koestler (Nicholas Cage) che, recentemente rimasto vedovo, deve tenere le sue lezioni e, contemporaneamente badare al figlio Caleb (Chandler Canterbury). Caleb frequenta la scuola Dawes e, il giorno scelto per l’apertura della scatola, riceve in dono il disegno di Lucinda e lo mostra al padre. Koestler, incuriosito dalle sequenze numeriche, inizia a decodificarle e scopre un’inquietante verità: i numeri svelano date, luoghi e numero di vittime delle più grandi catastrofi mondiali dal 1959 ad oggi. Inizialmente scettico, lo studioso segue le indicazioni del foglio e diventa così testimone di un pauroso disastro aereo. Nel frattempo, Caleb inizia ad essere perseguitato da strani individui e a sentire voci che lo portano a compilare, anch’esso, le famose sequenze numeriche: un’immane tragedia sta per abbattersi sulla terra.
Dopo il terribile Next Nicholas Cage torna a confrontarsi con i paradossi spazio-temporali e a fare le sue solite facce stralunate (qualcuno dovrebbe decidersi a fargli studiare recitazione nonostante sia il nipote di Coppola). Questa volta, però, il film riesce a farci dimenticare di lui e a coinvolgerci in un clima apocalittico condito da “disaster-scenes” di rara intensità. Proyas mescola il film di fantascienza con il catastrofico riuscendo a mantenere per tutto il tempo un buon ritmo, un clima claustrofobico e una coerenza narrativa (difficile in questo tipo di plot) quasi lineare. Il problema di Knowing si manifesta, però, nel finale. Dopo una bellissima sequenza che, per ovvi motivi, non anticipiamo, il film prende una pericolosa “piega evangelica” che ha portato molti recensori, soprattutto on line, a parlare di Christian Horror, ovvero quei film-sermone che, negli ultimi anni, sono arrivati anche nel circuito Mainstream (I segni del male, per esempio). Proyas, però, non costruisce Knowing come un film “a tesi” e la scena finale, piuttosto che essere il vettore di un messaggio, assomiglia ad un goffo tentativo di misticismo New Age. Peccato.
ottime atmosfere, buoni gli effetti, finale dimenticabile
|
|
|
« torna all'elenco anteprime • tutti gli articoli correlati »
|
|
|
film: Segnali dal futuro genere: Sci-Fi, Thriller, Actiondata di uscita:04/09/2009paese:USAproduzione:Escape Artistsregia:Alex Proyassceneggiatura:Ryne Douglas Pearson, Juliet Snowden, Stiles White, Stuart Hazeldinecast:Nicolas Cage, Rose Byrne, Ben Mendelsohn, Chandler Canterburyfotografia:Simon Dugganmontaggio:Richard Learoydcolonna sonora:Marco Beltramidistribuzione:Eagle Picturesdurata:121 min
|
|
vai alla gallery »
|
|
È un quadratino piccolo piccolo, la televisione, un picture in picture rispetto allo schermo più grande, quello del cinema, dove viene proiettato L’Aquila bella me. Visto al Festival di Roma, sezione L’altro cinema/Extra, il film di Pietro Pell...
ThirstIl colore del sangue[di Paolo Zelati] [22/12/2009]
Annunciato ed atteso con curiosità durante i mesi di produzione, l’ultimo film di Park Chan-wook conferma che i vampiri sono più in voga che mai. In un periodo in cui la Twilight mania ha invaso le librerie con decine di saghe-clone a base di san...
Per fiducia, il titolo del progetto lanciato il marzo scorso da Intesa Sanpaolo con l’obiettivo di dare fiducia agli italiani nel mezzo della crisi, con i tre corti girati da Olmi, Salvatores e Sorrentino, acquista in questa seconda fase un signifi...
AvatarAspettando Avatar: un assaggio di Pandora in 30 minuti[di Claudia Catalli] [11/12/2009]
E' strano recensire pochi minuti di un film. Mezzora non è poco, d'accordo, ma lo diventa quando si tratta di un film firmato Cameron (ormai abbonato ai kolossal sbanca-botteghino, che qui si porta dietro il fedele musicista - e alcune musiche tetre...
|
tutte le anteprime »
|
|