Fast and the Furious 6: Recensione
Di Giuliana Molteni | 23 Maggio 2013
Run Baby Run
Quando si dice che arriva su grande schermo la sesta puntata della saga Fast and Furious, è da intendere letteralmente, perché necessariamente di vaste dimensioni deve essere uno schermo per contenere insieme Vin Diesel, storico protagonista della serie, e Dwayne Johnson, gran personaggio pure lui, immesso nel quinto film per vivacizzare il cast storico. Non scherza quanto a muscoli neanche Tyrese Gibson e nemmeno alcune interpreti femminili, come la torva Michelle Rodriguez o Gina Carano, l'attrice campionessa di arti marziali miste. Ritroviamo il gruppo originale sparpagliato per il pianeta, ciascuno intento a godersi il ricco pensionamento anticipato, ricavato dall'avventura precedente, in base alle proprie inclinazioni personali.
Ma la comparsa sul mercato di un malvagio complottista, degno di un film di James Bond, costringe Hobbs (Johnson) a richiamare gli amici all'azione, anche perché sembra ricomparsa Letty, l'amata di Dom, data per morta nel film precedente. In cambio ci sarebbe l'amnistia da ogni loro colpa precedente, per poter tornare a fare barbecue nell'amata casetta nei sobborghi di L.A. In mezzo al metallo delle armi e delle auto e ai chip della tecnologia più sofisticata, a fare la differenza fra i due gruppi, i Nostri (buoni) e gli Altri (cattivi) sarà quel vulnerabile muscolo che è il cuore. Per l'impassibile Shaw, il Nemico, ogni elemento è rimpiazzabile, sacrificabile, mentre il gruppo che si è formato intorno a Toretto è affiatato e solidale, una vera Famiglia nella quale no man will be left behind. L'azione è fast e gli amici sono furious (o viceversa, funziona lo stesso) e l'iperbole è assoluta, tale da suscitare nel pubblico ilari momenti di infantile entusiasmo, fra una quantità di sparatorie come piovesse, combattimenti con mazzate che abbatterebbero un elefante, inseguimenti devastanti fra supercar e anche un carro armato (e pure una gara fra macchine da corsa virata sul romantico). La riuscita del film poggia sulle colossali spalle dei due omaccioni Vin Diesel e Dwayne Johnson, anche se l'azione è suddivisa abbastanza equamente fra gli altri personaggi: il sempre bel ragazzo Paul Walker, che ha messo su famiglia e vorrebbe tenere la testa a posto; il duo Tyrese/Ludacris, che si scambia in continuazione battute e frecciatine; il bel Sung Kang con l'amata Gal Gadot e Michelle Rodriguez, l'amore della vita per Vin. Il cattivo ha la faccia interessante di Luke Evans (che sarà protagonista del remake del Corvo). Per il resto, musiche pompate come i muscoli dei protagonisti, stunt spettacolari con sfracellamenti reali (molti incidenti sono veri, come è caratteristica di questa serie), altrimenti CG di qualità. Clamoroso "gancio" sui titoli di coda, per creare l'hype per il settimo episodio. Fatto. Nella più complice e giocosa sospensione dell'incredulità (perché le leggi della fisica sono un optional e l'infrangibilità dei corpi è scontata) il divertimento è assicurato.
Giudizio
- My Familia
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