Le 5 leggende: Recensione
Di Giuliana Molteni | 29 Novembre 2012Avere fede
Ma esistono davvero Babbo Natale e i suoi Elfi che confezionano e consegnano regali ai bimbi di tutto il mondo (grazie anche all'aiuto dei simpatici Yeti simil-Chewbacca)? E e il cicciotto Sandman che manda "sogni d'oro" impalpabili nei sonni dei piccini, come scie di friabile polvere dorata, e anche la Fatina dei Denti con le sue minuscole assistenti, che immagazzinano i dentini persi da tutti i bambini del mondo, per finire con l'atletico Coniglio delle Uova di Pasqua, in perenne rivalità con Babbo Natale sull'importanza della festa? Esistono solo finché qualcuno ci crede (si potrebbe mettersi a discutere anche di dio, ma non è il caso), come nel bellissimo libro La storia infinita, altrimenti sbiadirebbero e si spegnerebbero mano a mano che i bambini della Terra cessassero di credere in loro.
Ma chi potrebbe mai voler spegnere la fede in loro e perché? Potrebbe e vorrebbe farlo il malvagio Uomo Nero, il Boogeyman di altre favole cattive, che li stringe d'assedio, mandando nei sogni dei più piccoli i suoi incubi angosciosi e destabilizzanti, sotto forma di neri cavalli demoniaci. L'Uomo sulla Luna, custode della pace in Terra, decide allora di nominare una nuova "Leggenda", un Guardiano più fresco da affiancare agli altri quattro. La scelta cade su Jack Frost, magro ragazzino dai capelli d'argento, che semina al suo passare fili di cristalli e fiori di ghiaccio, invisibile a tutti perché non ancora cosciente del suo stato, al quale sarà affidata la responsabilità della lotta finale. Splendido prodotto Dreamworks, Le 5 leggende, che più appropriatamente in originale è intitolato Rise of the Guardians, si rivela una vera sorpresa in positivo, nel suo perfetto amalgama di azione, humor e sentimento, degno dei migliori prodotti Pixar, inevitabile pietra di paragone quando si parla di animazione. Il film è una storia avvincente, poetica e spiritosa, narrata attraverso un disegno originalissimo, tratta dalla serie di libri per l'infanzia scritti da William Joyce, senza la necessità di ricorrere a citazioni e ammiccamenti al pubblico adulto, perché il discorso del film è già perfettamente appassionante. Si avverte la mano di Guillermo Del Toro, che produce insieme all'autore, su sceneggiatura di David Lindsay-Abaire premio Pulitzer per Rabbit Hole, con un ottimo 3D che enfatizza gli splendidi movimenti della macchina da presa. Le 5 leggende regala al nostro ricordo una galleria di originali personaggi: Babbo Natale, un omone tatuato come un mafioso russo; l'aggressivo Coniglio, ben lontano dalle abituali tenerezze; la deliziosa Fatina, sotto sotto innamorata del fragile e argenteo Jack, tutti i deliziosi personaggi di contorno, gli elfi e gli Yeti, le aiutanti della Fatina e i buffi ovetti di Pasqua, per finire con un cattivo memorabile, il " pitch black" dal pallido volto serpentino, vagamente simile al Voldemort della fine della saga, con la lunga palandrana nera a macchiare il candore della neve. L'appeal dei personaggi dipende anche da un cast originale di voci perfette (Chris Pine, Hugh Jackman, Jude Law, Alec Baldwin, Isla Fisher), ben rese anche nel doppiaggio italiano da molte note voci. Solo con la gioia di vivere, la forza della propria volontà, l'amore per la bellezza e l'incanto si può sperare di sconfiggere gli incubi che si insinuano nei sogni di chi dubita o, peggio, ha già perduto fiducia. Perché non è vero che il Male non esiste. Esiste eccome, e negarlo non lo fa sparire. Ma bisogna combatterlo, ricorrendo a tutte le proprie risorse e la fede non deve mai essere assopita, data per scontata, va riscoperta e riconquistata ogni volta. Never give up without a fight.
Giudizio
- Un piccolo capolavoro
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