Il mio migliore incubo: La lotta di classe finisce a letto

Di Giuliana Molteni   |   30 Marzo 2012
Il mio migliore incubo: La lotta di classe finisce a letto

Agathe è un'alto borghese glaciale che come una principessa delle nevi ammanta di gelo tutta la sua vita, pubblica e privata. Direttrice di galleria d'arte con amicizie intellettuali, casa elegantissima, look minimal-chic, raggela marito, figlio, collaboratori, fornitori e chiunque insomma entri nel suo supponente raggio d'azione. Niente le può risultare più estraneo e sgradevole del plebeo Patrick, un arruffone invadente, trasandato e chiassoso, uno spiantato dotato di un ego strabordante, con quale cerca di camuffare il fallimento della sua vita. L'uomo comincia a gravitare intorno alla famiglia di Agathe, in quanto padre dello sveglio ragazzino che è diventato il migliore amico del suo invece imbranato erede. La sua presenza farà crollare tutti gli incrinati pilastri su cui si reggevano le ipocrite esistenze dei personaggi, compresi i suoi.

Chiaro che questa miscela, nella migliore tradizione delle tante coppie male assortite raffigurate al cinema, darà esiti esplosivi e i due finiranno per attrarsi irresistibilmente, mitigando l'un l'altro gli eccessi, prendendo l'uno dall'altra gli aspetti migliori e smussando i peggiori. La spigliata commedia di Anne Fontaine riprende semplicemente tutti gli stereotipi non solo dei film sulla "strana coppia", ma anche quelli sul contrasto borghese-proletario, intellettuale-burino, donna-uomo e via raccontando, riuscendo però a comporre un amalgama che fa sorridere più volte, forse soprattutto per la bravura degli interpreti. Qui infatti la novità sta nel mettere insieme una musa di certo cinema impegnato (e freddo) come Isabelle Huppert, con un ottimo commediante sopra le righe quale si è dimostrato Benoît Poelvoorde, l'attore belga balzato alla notorietà dopo Niente da dichiarare ed Emotivi anonimi (ma era anche in Coco avant Chanel, che era diretto proprio dalla Fontaine). Completa il terzetto André Dussollier, sempre di sublime leggerezza, uomo che ha fatto la storia del cinema francese, a fianco di grandi registi dal 1970 fino ad oggi.

Giudizio

  • Per gli amanti del cinema francese
  • 6/10