Perché qualunque cosa si dirà, sarà suscettibili di contestazione da parte dei Veri Esperti della Saga, gente che ormai si è impossessata di quella che è stata una gran bella serie fantasy (molto più che fantascientifica), a cavallo fra i '70 e gli '80, anni ancora dell'innocenza. Ma che importa, adesso abbiamo visto l'Episodio 7, Star Wars - Il risveglio della Forza, primo dei tre nuovi previsti e dobbiamo parlarne dicendo il meno possibile, per non sciupare la sorpresa nella visione. Siamo a trent'anni da quando Luke rimirava lo spettro del padre finalmente riconciliato, per lo meno nel Valhalla degli Jedi, con Joda e Obi Wan. Cosa sarà successo a quei personaggi, ai loro mondi? Ritroviamo tutto: i pianeti desertici e quelli boscosi, le lune e i soli, le strane creature di ogni possibile razza, pelose o gommose, le piccole enclave dove si sopravvive razziando rottami, i localacci mal frequentati da avventurieri e pirati con le orchestrine inopinatamente swing, le truppe nemiche feroci come nazisti, le solenni, letali astronavi e i piccoli agili caccia, il Millennium Falcon (batte forte il cuore) e la Morte nera. E le spade laser. E i Ribelli sempre si battono ancora strenuamente contro le forze del Male che qui si chiamano Primo Ordine. E c'è un cattivo nerovestito con la maschera che gli deforma la voce, che risponde agli ordini di un gigantesco cattivo ancora più cosmicamente cattivo di lui. E c'è un Buono da ritrovare, perso chissà dove nella galassia, e c'è una mappa nascosta nella pancia di un droide, che solo una persona può decrittare. E ci sono figli che hanno preso strade diverse dai padri, bambini strappati a famiglie che non ricordano, la cui identità è tutta da scoprire. E ci sono vecchi amici che si ritrovano. Tutto questo, tutto questo materiale vecchio, J. J. Abrams (vecchia volpe pure lui), insieme a Lawrence Kasdan e Michael Arndt, lo mescola alla trama nuova che però ricalca quelle precedenti, in un virtuoso circolo vizioso (che non ne fa un reboot), aggiungendo scene d'azione travolgenti con un ritmo forsennato (e la CG ha fatto passi da gigante in 10 anni, pur mai invadente). Quanto al cast, fra le facce nuove è una vera sorpresa in positivo Adam Driver, fascinoso e carismatico come non ci saremmo aspettati. Valido anche il malvagio generale Domhnall Gleeson (entrambi gli attori li ricordiamo in ruoli ben diversi). Andy Serkis presta la sua faccia, come d'abitudine, per digitalizzarci sopra il Capo Supremo dell'Ordine, Snoke. Se la giovane Daisy Ridley ci sembra una scelta azzeccata, siamo meno convinti di Joy Boyega, graziato dalle misteriose vie dei casting. Oscar Isaacs fa l'eroico pilota di caccia. Harrison Ford porta splendidamente i suoi 73 anni, mentre Carrie Fischer, penalizzata anche dal look, sembra una paciosa casalinga. Una meraviglia sempre Chewbacca e R2-D2 (e C-3PO e il nuovo BB-8). Va reso davvero omaggio al demiurgo George Lucas, cui siamo debitori per la grandiosa saga, con i suoi numerosi personaggi, di cui molti indimenticabili, gli universi di incredibile diversità, le bizzarre creature, i mostri, i robot, le navi spaziali, un intero, completo universo parallelo che ha accompagnato molti degli spettatori lungo lo scorrere della propria vita. Ma soprattutto Lucas ha avuto l'intuizione di ideare la Forza, mitico e indefinibile concetto, vago ma efficacissimo, mistico-religioso-new age, che compare in tutte le religioni e filosofie con nomi diversi e diverse interpretazioni, ma nel quale ogni spettatore ha potuto identificare qualcosa vicino alla propria sensibilità. Certo fra film, homevideo, diritti vari, oggettistica, costumi, giocattoli, videogiochi, parchi a tema, e mille altre iniziative di merchandise, l'Impero che viene in mente è soprattutto quello del dollaro. E si comprende quale colossale affare sia ormai questa operazione, che definire "film" è riduttivo (questo episodio viene distribuito in 850 copie). Ma tutto questo non riesce a togliere fascino a un racconto che ci ha tenuti legati per tanti anni, contribuendo a creare sogni e fantasie e a rimanere per sempre nel nostro ricordo e nella storia del cinema. Quindi che dire? Che questo primo episodio della terza trilogia, promette bene, molto bene, lasciando in sospeso molti fili, suscettibili di interessanti sviluppi. Star Wars - Il risveglio della Forza è un film accuratamente costruito al tavolino, con un bilancino a misurare ogni rimando, ogni citazione, ogni ritorno, per essere il massimo Lucas possibile e mandare a casa contenti i vecchi fan. Ma per conquistare quelli nuovi, che della serie sono meno addicted, Abrams inserisce nuovi personaggi, che, con qualche eccezione (e ciascuno avrà la sua lista) sono meno entusiasmanti di quelli originali, uno su tutti il "Cattivo" digitale Snoke, che è anche"l'effetto speciale" meno soddisfacente. Nei confronti del film pensiamo che la posizione "critica" sarà diversa a seconda dell'età di chi scrive. E se a noi sembra di avvertire, in tutta la spettacolare messa in scena, una mancanza di quel pathos che ci aveva trasmesso il primo film, anche se un brivido serpeggia all'ascolto degli indimenticabili temi musicali dell'ottantaquattrenne John Williams, che echeggiano nella nuova, epica colonna sonora, non dobbiamo dimenticarci che tutto è iniziato nell'anno 1977. E allora dobbiamo riflettere su di noi, su come eravamo, a cosa eravamo abituati a guardare, al cinema e, voltandoci indietro, vedremo che è successo tutto davvero tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...