Da uno di questi finti trailer, qualche anno dopo, Robert Rodriguez ha tratto un "finto film" intitolato Machete, grazie al quale la granitica espressione di Danny Trejo è diventata famosa in tutto il mondo. Anche in questo caso gli incassi non sono stati faraonici ma sufficienti a sollevare altri dubbi su un sistema hollywoodiano talmente asfittico ed ingolfato da remake e sequel, in cui persino un film barzelletta (vero-falso-citazione: sono ormai concetti astratti) viene scambiato per "originalità". E come prova del fatto che la situazione è ormai irreversibile, arriva sugli schermi europei Machete Kills, finto sequel di un finto film che, due settimane fa, il pubblico americano ha praticamente disertato in massa. La storia vede Machete Cortez salvato dall'impiccagione direttamente dal Presidente degli Stati Uniti (Charlie Sheen) ma solo per essere mandato in missione segreta contro uno strampalato rivoluzionario bipolare (Demian Bichir) ed un corrotto fabbricante di armi (Mel Gibson, in un ruolo brillantemente autobiografico) che vogliono scatenare la terza guerra mondiale. Girato senza troppa convinzione e con lo stesso stile da fumetto che caratterizzava il primo episodio, Machete Kills rispetta le promesse e mette in scena solo e unicamente ciò che gli americani chiamano "more of the same" e noi, più prosaicamente, "la stessa minestra". Frasi fatte, omicidi bizzarri in salsa cartoon, molta azione e femmine attraenti tanto procaci quanto letali. Machete Kills è, in pratica, un'esperienza di dejà vu che agisce a diversi livelli ma che funziona – solo - con chi è veramente predisposto. Il fim termina con il prossimamente di Machete Kills Again...in Space, terzo capitolo che probabilmente rimarrà solo quello che dovrebbe essere: una gag.
Machete Kills: Recensione
Di Paolo Zelati | 08 Novembre 2013They fucked with the wrong Mexican....again!
I primi ad intuire le potenzialità del "revival" sono stati Quentin Tarantino e Robert Rodriguez, i quali hanno richiesto ed ottenuto dai fratelli Weinstein un budget medio-alto per realizzare Grindhouse, un omaggio di tre ore al cinema commerciale degli anni Settanta. Il pubblico americano, però, non ha recepito a dovere costringendo, così, la distribuzione a dividere il film in due episodi accompagnati entrambi da finti trailer.
Giudizio
- Again, and again, and again...
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