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Maze Runner: la rivelazione

La conclusione della saga

di
Arriva sugli schermi il terzo episodio della serie tratta dai sei romanzi di James Dashner, che già di suo, a scanso di equivoci, dichiarava la sua “riconoscenza” nei confronti di “Il Signore delle mosche, Hunger Games e Lost”, come a dire derivativo a voler essere gentili. Ed è quello conclusivo, lungo ben 142 minuti perché si è giustamente deciso di comprimere in un unico film la fine della lunga storia. Non che se ne avesse la certezza, perché il primo film del 2014 era stato piuttosto deludente (in assoluto, senza fare paragoni con il romanzo che non abbiamo letto né mai leggeremo), lasciando assai poco interessati già al secondo capitolo. Che invece a sorpresa si era rivelato (per noi) migliore del precedente, pur continuando su ben rodati binari, ricco di azione ben girata e scenari suggestivi, che rimandano a tutto l’immaginario post-apocalittico che ben conosciamo, ma con una sua dignità. Cosa che si può dire anche di questo terzo capitolo, La rivelazione (The Death Cure), che nonostante la lunghezza è ancora ricchissimo di azione, con alcune sequenza a rotta di collo, con continui colpi di scena (non imprevedibili certo, ma parliamo di un prodotto di intrattenimento senza pretese d’autore) e molte scene assai movimentate e ben girate, con una CG più che soddisfacente. Maze Runner 3 trae inoltre giovamento anche da un finale non del tutto lieto. Cast funzionale, sia per quando riguarda i ragazzi, sia per il cast adulto, ricco di facce note tutte di ottimo livello (Walton Goggins, Patricia Clarkson, Aidan Gillen, Giancarlo Esposito, Barry Pepper). Ma anche i ragazzi si impegnano con onore. Amaramente si concluderà la ribellione dei giovani protagonisti, sempre strumentalizzati/ ingannati/ sfruttati dal mondo adulto con crudele cinismo. Alla fine dalle macerie, insanguinate, si può forse ricominciare da capo. Sembra socio-politica dei giorni nostri, la chiamano fantascienza young adult. Peccato non serva alla rinascita di qualche forma se non di lotta politica, almeno di resistenza umana.
 

ben confezionato

7