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Solo con la pietas si è umani
Il Capitano Colter Stevens, di stanza in Afghanistan, si ridesta in un corpo che non è il suo. Si affaccia a una realtà sconosciuta ai suoi occhi, da un involucro che è a lui altrettanto sconosciuto, ben conosciuto invece da una giovane donna innamorata che gli sta davanti. Il corpo è quello di un mite insegnante di storia che insieme alla sua bella e dolce fidanzata sta correndo verso Chicago su un treno per pendolari, che però di colpo esplode. Sconvolto, spaesato, ignaro di tutto, Colter rinviene e, questa volta, si ritrova rinchiuso in una specie di claustrofobica capsula, mentre da un monitor un militare, una donna, gli spiega la situazione e impartisce ordini. Scopre così di essere stato impiegato in un sofisticatissimo programma che consentirà di scoprire non solo l’attentatore del treno, ma di evitare che un’esplosione ben più potente devasti poi la città. Il programma gli consente di “riaffacciarsi” alla realtà nei panni dell’insegnante, per gli ultimi otto minuti della sua vita, ancora e ancora, raccogliendo ogni volta maggiori indizi, facendo fruttare ogni volta gli errori commessi, un loop simile (anche se ben più tragico) a quello di Ricomincia da capo. Sono otto minuti nei quali ogni volta impara qualcosa di più, commette azioni diverse sulla scorta di quanto imparato, ma anche conosce maggiormente la persona che ha di fronte e i compagni di quel viaggio che per tutti dovrebbe essere l’ultimo. Giunge così a una nuova consapevolezza, perché anche in soli otto minuti si può condensare una micro esistenza non per questo meno completa. Se solo la reincarnazione esistesse davvero e serbassimo memoria di tutto… Milioni di vite dipendono da lui, astratte e lontane, ma soprattutto quelle, già condannate, degli altri passeggeri. Ma anche il futuro di Colter, nella sua “realtà”, sarà profondamente influenzato dalle sue azioni.
Non interroghiamoci sulle spiegazioni scientifiche che si rifanno alle teorie quantistiche, ciò che importa è la situazione e soprattutto l’essere umano, che è sempre quello che fa la differenza, capace di portare a termine un incarico per senso del dovere ma anche e soprattutto in nome della sua coscienza. Conta l’essere umano appunto, come in tutta la bella, classica fantascienza di sempre, perché questo è il pensiero di quell’interessante autore che è Duncan Jones, sulle cui radici riflettere è inevitabile trattandosi del figlio di David Bowie, che non potrà che essere fiero del suo erede. Come in Moon, il precedente film di Jones, traspare un atto di accusa contro un Sistema che vede nell’individuo solo un ingranaggio da usare oltre ogni limite morale (in vista di un bene “superiore”).
Intensa e matura l’interpretazione di Jake Gyllenhaal, adeguatamente tenera Michelle Monaghan, mentre Vera Farmiga è un militare con un barlume di coscienza, agli ordini del grande scienziato inventore del programma (Jeffrey Wright), un piccolo uomo però, vanesio e insensibile sotto la sua competenza scientifica. La bella colonna sonora segna la seconda collaborazione di Jones, dopo Moon, con il compositore Clint Mansell, autore delle musiche di tutti i film diretti da Darren Aronofsky.
Mescolando il mito crudele di Icaro e il terrorismo spietato dei nostri giorni stile 24, azione, sentimento, riflessione morale, genere, in una prospettiva di tipo “umanista”, Duncan Jones si dimostra un autore da seguire con attenzione. Qui realizza un film (dal budget di soli 32 milioni di dollari), emozionante, avvincente, toccante, che ipotizza la possibilità di infiniti universi paralleli, uno per ogni scelta, per ogni sliding door, e dipende da noi, dalle persone, dall’individuo fare la differenza. Per i cinefili segnaliamo che, verso il finale, la visualizzazione dello stato del protagonista sembra una citazione di E Johnny prese il fucile, di Dalton Trumbo, caposaldo dei film antimilitaristi, chissà se Duncan lo ha visto e ne ha tratto ispirazione.
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Avvincente
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film: Source Code genere: Sci-Fidata di uscita:29/04/2011paese:USA, Franciaproduzione:The Mark Gordon Companyregia:Duncan Jonessceneggiatura:Ben Ripleycast:Jake Gyllenhaal, Michelle Monaghan, Vera Farmiga, Jeffrey Wright, Michael Arden, Cas Anvar, Russell Peters, Brent Skagfordfotografia:Don Burgessmontaggio:Paul Hirschcolonna sonora:Chris Bacondistribuzione:01 Distributiondurata:93 min
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