Tim Schafer

Tim Schafer, veterano di LucasArts e attualmente a capo di Double Fine, celebra quest’oggi vent’anni di carriera nell’industria videoludica. Al posto delle candeline sulla proverbiale torta, sceglie di abbandonarsi ai ricordi cominciando dagli albori e rivela per la prima volta i suoi primi sfortunati passi nell’industria informatica, quando i suoi curriculum venivano gentilmente rifiutati da aziende come Hewlett Packard e Atari, perfino da una piccola azienda che produceva software gestionale per librerie.

In un post pubblicato sul suo blog ospitato presso la community Double Fine, Schafer ripercorre i primi anni della sua carriera, prima che – ancora studente alla Berkeley – fosse assunto da LucasArts, quando, apparentemente, il suo maggior talento era farsi scartare ai colloqui.

Felicitandosi di quanto sia stato fortunato a trovare un lavoro così stimolante nonostante fosse ancora giovane e non particolarmente qualificato, Schafer ironizza pubblicando le scansioni delle lettere di rifiuto di Atari e HP che ancora conserva gelosamente.

Il racconto di come riuscì a farsi assumere in LucasArts è particolarmente divertente: Schafer lesse un’offerta di lavoro al Careers Center del campus, e telefonò alla LucasArts narrando con toni entusiasti quanto avrebbe voluto quel lavoro. Durante il breve colloquio telefonico non riuscì a trattenere il suo entusiasmo per Ball Blaster, che sfortunatamente era il nome dato alla versione pirata del Ball Blazer prodotto da LucasArts in quegli anni. Nonostante le premesse fossero poco incoraggianti, Schafer inviò una lettera motivazionale che mostrava già un promettente senso dell’umorismo, finendo per conquistare l’ambito posto di “Assistant designer / programmer”.

Schafer conclude offrendo un consiglio ai giovani sviluppatori: “Buona fortuna ma non fate come me. Erano gli anni Ottanta, oggi non funzionerebbe mai.”