Shiver

Nonostante il buon Jaume Balaguero mi continui a ripetere che il cinema fantastico spagnolo non si possa definire come una vera e propria “realtà”, la Spagna seguita a sfornare horror con una continuità che non può essere casuale. Ovviamente, la qualità dei prodotti è discontinua e di fianco ad ottimi film come The Orphanage o REC troviamo opere non certo esaltanti come, per esempio, il derivativo Km 31 (che si può trovare in dvd anche in Italia).

Uno degli ultimi arrivati in questa “galleria horror spagnola” è Shiver, storia bizzarra che, dopo un inizio interessante, non riesce a mantenere le promesse fino in fondo. Il film, diretto da Isidro Ortiz (Fausto 5.0) racconta la storia di Santi, un adolescente che soffre di una rara allergia alla luce del sole. Per preservare la sua salute, la madre si trasferisce a vivere in un piccolo villaggio sulle montagne delle Spagna dove la luce del sole è meno invasiva. Appena trasferiti nella loro nuova casa, madre e figlio imparano a conoscere gli strani abitanti del luogo, personaggi diffidenti e non troppo disponibili al dialogo. Nonostante ciò, Santi riesce a farsi degli amici ma, quando le cose sembrano andare meglio, alcuni ragazzi a lui legati muoiono di morte violenta. Santi, testimone degli omicidi, dichiara la presenza di una strana creatura che sembra una bambina e che, lui dice, avrebbe attaccato e ucciso i suoi amici. La polizia, però, non gli crede e il ragazzo si trasforma nel principale sospetto.

Ortiz, sicuramente influenzato da un certo cinema “survivor” americano, inizia con un’idea interessante (la fotofobia) e, fino a metà della pellicola, costruisce un intrigante (gli americani direbbero “weird” o “creepy”) atmosfera foriera di aspettative poi, man mano che il “mistero” (non particolarmente interessante) viene svelato, l’interesse tende a scemare, fino a scomparire in un finale piuttosto fiacco. Ortiz sembra così preoccupato di inserire in Shiver “un po’ di tutto” (vampirismo, bambina cannibale, complotto “redneck”, apparizioni soprannaturali…) che finisce per perdere di vista i suoi personaggi e l’unità narrativa della storia. Sulla custodia del dvd americano (appena distribuito dalla Dark Sky Films) viene ufficialmente annunciato: “dai produttori di The Orphanage e Il labirinto del fauno”; peccato che con la poetica di Del Toro, Shiver non abbia nulla a che fare.

Buon inizio ma sceneggiatura pasticciata: un'occasione persa