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Il silenzio è d'oro
In un momento storico in cui i film di zombi o, comunque, di “matrice apocalittica” affollano gli schermi di tutto il mondo proponendo, spesso e volentieri, gli stessi “formulaici” elementi (splatter, infezione, parodia), è bello notare come qualcuno (nello specifico Bruce McDonald, regista di Pontypool) si sforzi per trovare un'idea originale.
La storia si svolge in una cittadina canadese chiamata Pontypool dove Grant Mazzy (Stephen McHattie), famoso DJ licenziato dal suo lavoro in una importante radio metropolitana, viene assunto nella piccola radio locale per condurre il programma di news mattutine. Parlando con Ken, il corrispondente per il traffico, Grant viene a conoscenza di strani comportamenti violenti che si stanno verificando in giro per la città: pare che la casa del dottore sia assediata da un gruppo di rivoltosi. Man mano che passa il tempo le notizie di aggressioni e disordini si fanno sempre più frequenti, fino a che Grant e la sua equipe (la produttrice Sidney e la regista Laurel) apprendono che Pontypool è stata messa in quarantena. Cercando di scoprire il motivo di questa misura precauzionale, i tre intercettano un'emissione radiofonica in francese che mette in guardia la gente invitando chiunque a non usare la lingua inglese. In qualche modo sembra, infatti, che alcune parole siano infette e facciano impazzire le persone, trasformandole in maniaci omicidi completamente irrazionali.
Diretto nel 2008 dal canadese Bruce McDonald (regista dell'acclamato The Tracey Fragments), Pontypool è un film molto coraggioso e, per un volta, non tanto per quello che mostra ma, al contrario, per quello che cela. A metà strada tra il kammerspiel e il film d'assedio di carpenteriana memoria, la struttura narrativa di Pontypool riesce a creare (e non è cosa da poco) una tensione palpabile attraverso “la narrazione”, ovvero la mera descrizione degli eventi così come ce li riporta la voce di Grant (ottima la performance di McHattie), scelto dal regista come unico, sarcastico e pungente, “punto di vista” interno alla diegesi. Horror indipendente contro corrente (lontanissimo da qualsiasi forma di exploitation) il film di McDonald si propone invece come saggio sullo storytelling e sul potere “delle parole” riportando alle mente (anche da un punto di vista iconografico) John Carpenter e il suo Il seme della follia. Le parole, infatti, sono le protagoniste indiscusse del film:possono salvare (la corretta informazione è veicolo di conoscenza) o corrompere la vita di una persona; tutto sta nel comprenderne il vero significato. Giocando con l'immaginazione dello spettatore proprio come fece Orson Welles nel suo famoso “scherzo” radiofonico dell'invasione aliena, Pontypool diventa un film interattivo. Chi cerca solo un'altra “infection gore-fest” è pregato di spegnere la radio.
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film: Pontypool genere: Horror, Thrillerdata di uscita:TBApaese:Canadaproduzione:Ponty Up Pictures, Shadow Showsregia:Bruce McDonaldsceneggiatura:Tony Burgesscast:Stephen McHattie, Lisa Houle, Georgina Reilly, Hrant Alianak, Rick Robertsfotografia:Miroslaw Baszakmontaggio:Jeremiah L. Muncecolonna sonora:Claude Foisydurata:95 min
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