Omaggio accorato al cantautore livornese Bobo Rondelli. Un vero e proprio artista di culto della cultura fiorentina contemporanea. Paolo Virzì dirige L’uomo che aveva picchiato la testa (il titolo si rifà alla canzone più nota del cantautore) documentario che “vaga” nel territorio livornese alla ricerca del “più vero” Bobo Rondelli.
La carriera artistica di Rondelli nasce nel 1991 nel gruppo musicale Ottavo Padiglione (che si ispira al nome del reparto psichiatrico dell’ospedale di Livorno). Il gruppo musicale pubblica numerosi album e cd, che riscuotono un successo soprattutto “territoriale”. Alla vigilia del suo ultimo disco, quello anche più introspettivo della sua carriera, Bobo Rondelli decide di farsi filmare nella vita di tutti i giorni dall’amico Paolo Virzì...
La pellicola si districa tra interviste a personaggi noti e meno noti della comicità fiorentina (Paolo Migone, Stefano Bollani, David Rondino e molti altri) che sottolineano l’importanza artistica e il genio di Bobo Rondelli; e tra gli episodi della vita quotidiana di Bobo, divertenti i momenti che passa con la famiglia, e spassoso il racconto della madre che ammette che da piccolo Bobo batté realmente la testa. Ne esce fuori un affresco delicato, gentile ma al tempo stesso appassionato e folcloristico. Paolo Virzì, abile anche come documentarista, non rinuncia all’occasione di parlare anche della sua terra. La Livorno dei poeti, degli artisti di strada, della spontaneità del vivere e della genuinità dei suoi sapori.
Attraverso le musiche e le parole anche di Nada (sua la canzone di chiusura), Livorno e Rondelli si incontrano in una pellicola divertente, forse anche un poco compiaciuta, ma decisamente sincera e che ha l'onore di chiudere il Fuori Raccordo Film Festival 2009.
Una pellicola gradevole, ma forse esclusiva degli amanti del comico livornese
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