E così Po era stato adottato. Non che ne dubitassimo dato che nel precedente film il suo papà risultava essere un’oca…
In questa seconda puntata verremo a conoscenza dell’antefatto che ha portato il simpatico panda sovrappeso a diventare a tutti gli effetti un onorato membro dei Magnifici Cinque (tigre, mantide, serpente, scimmia, gru), un Guerriero Dragone a tutti gli effetti, che ha saputo compensare con dedizione, entusiasmo e venerazione (e indubbia “peso” fisico) quanto gli mancava in capacità atletica, causa troppi gnocchi. Molti e molti anni prima il malvagio e vanesio Shen, un pavone albino, aveva deciso di impadronirsi del mondo. Una profezia indicava però in qualcosa di bianco/nero l’unico ostacolo alla sua espansione. Novello Erode, Shen aveva ordinato di sterminare tutti i panda. Uno però, piccino piccino ma già voracissimo, era stato salvato in extremis. Sapremo la drammatica verità poco alla volta, mentre riaffiorerà alla memoria di Po, impegnato con i suoi fedeli amici a combattere l’avanzata dell’odioso pavone, che sta distruggendo il paese grazie a una nuova arma, il cannone, intenzionato ad annientare anche l’antica disciplina del Kung Fu. Una volta di più, arriverà dal mitico Maestro Shifu l’insegnamento che permetterà al solito pasticcione Po di sconfiggere il nemico e salvare gli amici vecchi e nuovi.
Pur meno spassosa della precedente, ugualmente questa seconda puntata (realizzato in un buon 3D, mai indispensabile però) intrattiene piacevolmente, con situazioni, battute e gag tali da far sorridere spesso gli adulti e deliziare i più piccini. Finale aperto su un ulteriore sequel (guardare i titoli di coda). Nuovamente all’opera, nella versione originale, un cast stellare di voci. Oltre ai nomi consolidati, Jack Black (Po), Dustin Hoffman (Shifu), Angelina Jolie (tigre), Jackie Chen (scimmia), Seth Rogen (mantide), Lucy Liu (vipera), David Cross (gru), ci sono delle new entry, fra cui spicca Gary Oldman nel ruolo del malvagio Shen (e come poteva essere diversamente), oltre a Jean Claude Van Damme, Michelle Yeoh, Danny McBride e Dennis Haysbert.
In Italia Po è comunque ben doppiato da Fabio Volo, che bene si sa adeguare alla personalità del pacioccone sognatore, mentre il resto è affidato a validi professionisti. La sceneggiatura, ancora opera di Jonathan Aibel e Glenn Berger, ma con la supervisione addirittura di Charlie Kaufman (Eternal Sunshine of The Spotless Mind, Il ladro di orchidee, Synecdoche), rimanda a tante storie avventurose e serissime che ci sono state proposte in passato, intrise di sacralità e dense di significati filosofici.
Il film continua a prendersi molto allegramente gioco di tutta la mistica dei film di arti marziali, con momenti davvero esilaranti per gli appassionati. Stemperando la parodia nell’affettuosa ironia che è la caratteristica di questo prodotto, ci affida una serie di massime di saggezza antica di cui sembra (ma solo sembra, chi volesse intendere...) farsi gioco, su cui spicca quella conclusiva: non importa come è cominciata la nostra vita, conta come l’abbiamo portata avanti e ciò che abbiamo scelto di essere. Il film, che aprirà la prossima edizione del Festival di Taormina, verrà distribuito nelle sale dal 24 agosto.
Tenerone
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