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La rinascita del melodramma italiano
Non è difficile capire, fin dall’inizio della pellicola, qual è l’intenzione del regista del Il Compleanno Marco Filiberti. Il film si apre con due coppie di amici, Matteo e Francesca (Massimo Poggio e Maria de Medeiros) e Diego e Shary (Alessandro Gassman e Michela Cescon), che assistono ad una rappresentazione del Tristano e Isotta, una fra le più dense opere di Wagner nella quale si intrecciano i motivi dell’amore, della morte, del tradimento espressi in maniera esemplare dall’elemento musicale che riesce a rivelare gli stati d’animo dei personaggi. Se Wagner, quindi, si esprime con la musica, Marco Filiberti lo fa attraverso non solo questa ma anche e soprattutto con il cinema. È, quindi, un chiaro ed evidente omaggio al teatro ma soprattutto al melodramma attraverso la creazione di una forte dimensione tragica dei suoi eroi/antieroi contro una società contemporanea che invece va verso la semplificazione e banalizzazione dei sentimenti. La storia del Il Compleanno gira tutto intorno alle due coppie Matteo-Francesca e Diego e Shary che decidono di trascorrere le vacanze insieme, in una casa sul mare affittata da Shary. Sotto uno splendido cielo caricato volontariamente dal regista di sfumature epiche le coppie scopriranno la loro vera dimensione interiore mettendo a nudo le proprie crepe interiori. Tutto in questo film ha un valore ed un peso, l’immagine è costruita in modo tale da esprimere un dialogo altrettanto importante rispetto alle battute degli attori, che spesso sono esplicitate dalla musica e dal luogo in cui vengono dette, in una splendida compenetrazione di matrice teatrale e in tal senso nostalgica. La nostalgia ha un ruolo predominante, d’altronde Il compleanno nasce proprio da questo sentimento di Filiberti verso un genere, il melodramma, che fino ad oggi sembra essere morto. Impulso emotivo che viene riportato e amplificato nei suoi personaggi che rimpiangono la loro adolescenza. Fondamentale in tal senso la scelta della colonna sonora in cui vengono proposti brani storici degli anni Settanta come Maledetta Primavera o Zingara canzoni che ovviamente hanno uno stretto legame con lo stato d’animo dei personaggi e la loro storia. Tutto è costruito su passioni e sentimenti forti che travolgono i personaggi facendo loro percorrere strade senza ritorno.Non c’è catarsi ma piuttosto l’esposizione di un disagio collettivo che ognuno vive a modo proprio senza però trovare una dimensione risolutoria.
Matteo, psicanalista affermato colto e intelligente che si è fatto da solo, padre affettuoso e premuroso, è sicuramente in una posizione di supremazia rispetto agli altri e in funzione di questa è solo. La sua zona d’ombra è unicamente sua, seppur destinata ad essere scoperta dalla moglie Francesca non è però destinata ad essere risolta, il suo amore per il bello e lo sconvolgimento che avrà vedendo Tristano e Isotta sarà lo stesso che proverà vedendo David, il figlio di Shary e Diego. Incontro che lo costringerà a percorrere le sue crepe interiori mettendo in discussione la sua vita apparentemente perfetta.
Francesca è una donna sensibile e dolce, è la personificazione della purezza incapace di concepire il male e perciò incapace di vedere la realtà. Insicura e spesso inadeguata si aggrappa a Matteo, la sua sarà una lunga, lenta e solitaria presa di coscienza fino al confronto con la realtà che lei non potrà accettare.
Shary è una donna forte che ha cresciuto da sola David: si sente superiore a suo marito e perciò infelice. Vive spesso il sentimento d’invidia verso la sua amica Francesca che ha accanto un uomo vero o verso suo fratello che sembra essere autonomo e non condizionato dalle apparenza come lei. Durante la vacanza capirà la falsità della sua vita e anche se cercherà di sfogarla non riuscirà mai ad accettarla.
Diego è il classico uomo affetto dall’eterna sindrome di Peter Pan succube di Matteo e Shary, offuscato da loro e alla ricerca vana di una propria indipendenza.
David è cresciuto con la madre a New York e accetta dopo molto tempo di passare le vacanze con tutti e due i genitori e di festeggiare con loro il suo compleanno. Lui è il motore di tutta la vicenda è oggetto di desideri e attenzioni da parte di tutti. Invidiato dal padre per la sua gioventù e bellezza, amato e accudito dalla madre e desiderato e a volte odiato da Matteo. Un personaggio in itinere, un adolescente che nella presa di coscienza di se stesso travolge l’ambiente che gli sta intorno.
I personaggi di Filiberti insomma sono antieroi non consapevoli e in eterno cambiamento all’interno di una consapevolezza che sarà per alcuni rivelazione e per altri tragedia. Questo film è un racconto epifanico che risveglia tutti i sensi attraverso l’immagine, i colori e le luci (vista) attraverso la scelta delle musiche (udito), lasciando l’amaro in bocca (gusto) e invadendo l’atmosfera di odore di salsedine (olfatto) che si poggia e risalta l’attenzione per il corpo liscio e perfetto che la macchina da presa sembra voler sfiorare (tatto).
la bellezza è un’arma a doppio taglio
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film: Il Compleanno genere: Drama, Comedydata di uscita:28/05/2010paese:Italiaproduzione:Zen Zero, Regione Marche, Marche Film Commission, Fondazione Pergolesi Spontiniregia:Marco Filibertisceneggiatura:Deborah De Furia, Marco Filiberticast:Alessandro Gassman, Maria de Medeiros, Massimo Poggio, Michela Cescon, Piera Degli Espostifotografia:Roberta Allegrinimontaggio:Valentina Girodocolonna sonora:Andrea Chennadistribuzione:Mikadodurata:106 min brain factor:
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