Quando andiamo a vedere i film delle sezioni collaterali del Festival di Venezia, siamo ben consci del fatto che la maggior parte dei film che vediamo non arriveranno mai sui nostri schermi. Così uno dei punti chiave dell’analisi è riuscire a capire quali sono i film che potrebbero essere acquistati dai nostri distributori e avere così una loro vita al di fuori del Festival.
Gordos, di
Daniel Sànchez-Arévalo, è uno di quei film che potrebbe avere un mercato, e piacere anche da noi. Viene da una filmografia, quella spagnola, che dopo aver esportato film di autori come
Almodovar,
Saura,
Luna, sta producendo molto bene i film di genere, come l’horror. E anche le commedie.
Gordos, visto alle Giornate degli Autori, racconta la storia di alcune persone sovrappeso che si ritrova in una terapia di gruppo allo scopo di dimagrire. Dalle riunioni del gruppo, in cui cominciano a confidarsi, partono le loro storie, che vivono anche al di fuori delle sedute di terapia. C’è chi comincia a dimagrire, chi ingrassa comunque, chi lascia le sedute. E le soprese non mancano: c’è chi, abituato a essere magro, ingrassa a causa della gravidanza, come la moglie del terapeuta. E anche lui ci sorprenderà, dimostrandosi non proprio a suo agio con le nuove misure della moglie…
Le persone sovrappeso si vedono anche nude. E mentre fanno l’amore. Ecco il piccolo scandalo che potrebbe creare un po’ di pepe attorno a questo film. Lo scandalo è relativo, sia chiaro, perché le scene sono comunque relativamente caste, mostrate con ironia. Così come ne hanno molta i simpatici attori, che si mettono in gioco senza paure.
Gordos è un film che ha i colori e i toni pop tipici di un certo cinema spagnolo, quelli che ci ha insegnato ad amare il primo Almodovar. E anche l’irriverenza che domina il film è tutta spagnola. Ma è un film che dal comico passa al drammatico, mettendo in scena uno spettro di emozioni per nulla banale. È un film che ci parla del nostro rapporto con il cibo. In pratica, parla a tutti noi. Vedere Gordos ha un che di liberatorio. E a suo modo
Gordos è un film sovversivo: in un mondo dove sembra esserci posto solo per i magri, anzi, solo per chi è perfetto e forgiato secondo i modelli di riferimento della bellezza, ci mostra che sì, si può dimagrire. Ma anche no. E che prima di metterci a posto fuori si tratta di mettersi a posto dentro. E non è detto che una volta fatto questo, essere magri sia poi così importante.