Dead Snow

Eccoci di nuovo a parlare di zombi nazisti. E, ancora una volta, sono costretto a confessare la mia totale mancanza di obiettività rispetto a questo soggetto: li adoro. Detto questo, credo di non fare torto a nessuno dicendo che Dead Snow è sicuramente una delle horror comedy più divertenti tra quelle (e sono tante) distribuite negli ultimi due anni.

Diretto dal norvegese Tommy Wirkola (famoso in patria per Kill Buijo: the Movie, parodia di Kill Bill), il film segue le avventure di un gruppo di studenti di medicina che, come vacanza, scelgono di passare una settimana in mezzo alla neve, occupando una sperduta baita di montagna. Nel corso della prima notte ricevono la visita di uno strano personaggio, il quale racconta loro la storia locale: alla fine della Seconda Guerra Mondiale, il brutale drappello nazista comandato dal sadico Colonello Herzog è stato scacciato da una sommossa popolare e i soldati nazisti, fuggiti in montagna, non sono più stati trovati. C’è chi dice che quel luogo sia ancora infestato dalla loro presenza maligna. E… indovinante un po’? E’ proprio così! Ecco che comincia, infatti, una vera e propria invasione di zombi nazi che si scagliano (dimostrando quella tipica e deliziosa mancanza di compassione tipica dei nazisti e, più ancora, degli zombi) contro gli studenti, colpevoli di aver trovato la loro riserva d’oro.

Evidente ammiratore di Peter Jackson e Sam Raimi, Wirkola mette in scena un film dalle due anime (ricalca, in questo, la struttura di La casa); comincia in modo serioso – con annessa costruzione della suspense – per poi lasciarsi andare, nel secondo tempo, ad una gioiosa gore-fest in perfetto stile anni Ottanta. Intestini penzolanti, corpi smembrati, teste che volano via, amputazioni e cannibalismo vengono “conditi” dall’utilizzo (così racconta lo stesso regista) di oltre 450 litri di sangue finto. In tutto questo, da segnalare come manchi quasi completamente l’uso del CGI in favore di ottimi effetti di make-up e animatronic. Ma Dead Snow, ed è questa la caratteristica vincente, non si limita ad essere un film-citazione ma, al contrario, dimostra una freschezza rara nel panorama horror contemporaneo, dimostrandoci, ancora una volta, come l’horror nordico (Lasciami Entrare, Cold Pray…) sia diventato un fenomeno da tenere d’occhio, molto da vicino.

divertente e originale: una manna per gli appassionati!