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Che il Lato Oscuro sia con voi!
Se la guardia e il ladro (anzi, diciamo pure un pluri-omicida) vengono traditi dalle loro rispettive fazioni di appartenenza, finiscono per saltare tutte le regole del gioco e tutto si trasforma in un meccanismo perverso e folle in cui vincerà solo il più bieco individualismo. Accade in un braccio del carcere spagnolo di Zamora, dove scoppia una rivolta, l'ordine lascia presto lo spazio al caos e ognuno finisce per scoprire il criminale che cela dentro di sé.
Lo spagnolo Cell 211 è un thriller carcerario ad alta tensione, girato con un modesto budget ma assolutamente godibile grazie al suo intreccio avvincente (che non lascia spazio a momenti di pausa) e al suo montaggio serrato che tiene coinvolto lo spettatore per quasi due ore di pellicola. Il tutto lo viviamo a partire dal punto di vista del protagonista Juan Oliver, un "ordinary-man" con tanto di mogliettina e bebè in arrivo, che decide diligentemente di recarsi in visita presso il carcere di Zamora dove il giorno dopo inizierà a lavorare. Preso come ostaggio in un giorno di ordinaria follia, dovrà iniziare una disperata lotta per la sopravvivenza tra i sanguinari condannati, in attesa che qualcuno faccia irruzione e gli salvi la vita.
Gioco di identità celate, di inganni e di continui voltafaccia, Cell 211 ci mostra che più tentiamo di voltare le spalle al lato oscuro della nostra società (e della nostra umanità), sbattendolo magari dietro le sbarre in attesa che si autodistrugga (come avviene nel terribile suicidio che apre il film), più ce lo ritroviamo tra noi e dentro di noi, più vicino che mai, inestinguibile. Arriva allora il momento in cui s'invertono i ruoli. Chi sono i buoni? Chi sono i mostri? I colpi di scena si susseguono in un crescendo costante di tensione e follia, che pervade anche il mondo e gli affetti al di fuori delle quattro mura del carcere e che non lascia scampo nemmeno al tentativo finale di recupero di un'improbabile umanità.
Insomma, in questa prima piccola sorpresa della 66a Mostra del Cinema di Venezia, l'action tradizionale del prison movie cerca e trova il cinema d'autore, con uno sguardo cinico e spietato sul nostro mondo che lascia lo spettatore (come si vedrà nel finale) assolutamente "senza domande", forse perché tutto sommato lo rende consapevole dell'assenza di risposte. Non c'è altra speranza, se non forse rinchiuderci tutti nella cella 211 dopo aver appreso anche noi il nostro istinto fondamentalmente criminale.
Thriller mozzafiato alla ricerca del nostro personale "Criminale Instict"
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film: Cella 211 genere: Action, Crime, Dramadata di uscita:16/04/2010paese:Francia, Spagnaproduzione:Morena Films, La Fabrique de Films, Telecinco Cinema, La Fabrique 2, Vaca Filmsregia:Daniel Monzónsceneggiatura:F.P. Gandull, Jorge Guerricaechevarría, Daniel Monzóncast:Carlos Bardem, Luis Tosar, Antonio Resines, Marta Etura, Manolo Solo, Félix Cubero, Jesús Carroza, Luis Zahera, Manuel Morón, Antonio Durán 'Morris'fotografia:Carles Gusimontaggio:Cristina Pastorcolonna sonora:Roque Bañosdurata:110 min brain factor:
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