Hates - House at the end of the Street: Recensione

Di   |   14 Giugno 2013
Hates - House at the end of the Street: Recensione

Jennifer's in the House

 

Già dal delirante acronimo (Hates) scelto per la distribuzione italiana di House at the End of the Street, si ha la netta sensazione che qualcosa non va. Uscendo, poi, dalla sala dopo 100 noiosissimi e pasticciati minuti, questa percezione diventa una certezza assoluta. La storia vede il premio Oscar Jennifer Lawrence nei panni della giovane Elissa, trasferitasi in provincia insieme alla madre Sarah (Elisabeth Shue), in un'enorme casa in mezzo al bosco. Le due donne, anche a causa del recente divorzio della madre, non vanno troppo d'accordo. La ragazza, nel tentativo di ambientarsi, comincia ad approfondire la conoscenza con il misterioso vicino Ryan (Max Thierot) tenuto alla larga dalla comunità a seguito di un tragico evento: il ragazzo perse da bambino i genitori, assassinati brutalmente dalla sorella pazza, che poi non è mai stata ritrovata. Un sentimento puro sembra legare i due ragazzi, ma non tutto, ancora, è stato svelato.

Confezionato ad arte per sfruttare la fama di Jennifer Lawrence (nuovo idolo dei teenager dopo l'atroce The Hunger Games) House of the End of the Street strizza l'occhio all'horror anni Settanta (anche se il quasi omonimo The Last House on Dead End Street non è nemmeno un lontano parente...) ma mette in scena una sceneggiatura fiacca ed incongruente (opera di David Loucka) che tarda a decollare e anche quando, finalmente, si arriva al twist finale, lo stesso è talmente delirante e sviluppato malamente da deludere anche lo spettatore meno esigente. Perfino la "star" Jennifer Lawrence (che ha dato prova, altrove, di essere una brava attrice) non può nulla con uno script così infarcito di cliché e banalità, quindi si limita ad atteggiarsi e a saltellare "da un pericolo all'altro" in canottiera bianca attillata. Mark Tonderai, regista che in passato ci aveva favorevolmente impressionato con Hush (thriller low budget all'adrenalina), dirige in modo fastidioso muovendo la macchina da presa senza sosta, a caccia di ingiustificati virtuosismi con il futile scopo, probabilmente, di alzare il ritmo ad un tedioso teen movie da terza serata televisiva. Gli incassi, però, gli danno ragione: costato 10 milioni di $, il film ne ha già incassati più di 40 in tutto il mondo. Mah...

Giudizio

  • pessimo
  • 3/10