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Alla ricerca dell'horror perduto
Iniziata nel 1996 grazie a Scream di Wes Craven, la corrente meta-cinematografica dell’horror americano ha tentato, in diverse occasione, di sviscerare ed utilizzare in modo più o meno intelligente i vari cliché e meccanismi narrativi di uno dei sottogeneri horror più amati e prolifici: lo slasher. The Hills Run Red (presentato recentemente al Festival di Sitges) prosegue su questa strada cercando, non sempre con profitto, di andare ancora più in profondità ed analizzare le dinamiche emozionali che motivano il protagonista del film, lo studente di cinema Tyler (Tad Hilgenbrink), cinefilo ossessionato da un oscuro horror low budget realizzato nel 1982 e intitolato The Hills Run Red, pellicola ritirata dalla distribuzione perché considerata “troppo sconvolgente e realistica nella rappresentazione della violenza” (l’allusione a Cannibal Holocaust è lampante). Intenzionato a ritrovare il regista del film Wilson Wyler Concannon (William Sadler), scomparso da allora nel nulla, e a recuperare una copia integra della pellicola (pochi l’anno visto nella sua interezza), Tyler coinvolge nella “missione” anche la sua ragazza Serina (Janet Montgomery) ed l’amico Lalo (Alex Wyndham). Con lo scopo di arrivare a Concannon, il ragazzo rintraccia Alexa (Sophie Monk), la figlia del regista che fu presente alle riprese del film maledetto e che, ora, fa la ballerina in un topless bar. Insieme a lei come guida, i tre ragazzi partono per i boschi del profondo Sud, dove, all’epoca, The Hills Run Red venne girato. Lo scopo di Tyler è quello di girare un documentario che faccia luce sul mistero del film e, contemporaneamente, lo renda famoso. Ma, una volta arrivati a destinazione, i ragazzi non solo scoprono che Babyface (il killer protagonista del film) è ben più concreto di un personaggio di celluloide, ma anche che Concannon, vivo e vegeto, non ha mai smesso di girare “il suo capolavoro”.
Dave Parker, al suo secondo lungometraggio dopo The Dead Hate the Living (2000), dimostra essenzialmente due cose: di essere un appassionato di genere e di saper ottenere il massimo da un piccolo budget. The Hills Run Red, infatti, è visivamente ricco (production value più che discreto) ed efficace dal punto di vista del make-up e degli effetti speciali (solo un paio di scene in CGI fanno storcere il naso) e, sul piano “citazionistico” (ormai un topos della Horror New Wave americana) Parker è abbastanza intelligente da non cadere nella trappola dell’ omaggio tout court ma “spalma” le sue influenze nel corso della pellicola (vedi il poster italiano appeso nella casa del regista) con sufficiente classe e buon gusto. Purtroppo, però, quello che dovrebbe essere il tratto distintivo di The Hills Run Red si trasforma nel suo difetto maggiore: il sottotesto meta cinematografico del “film nel film” (la sceneggiatura è di John Carchietta, John Dombrow e David J. Schow) infatti, non ha sufficiente compattezza ed originalità per funzionare davvero e, nonostante alcuni spunti interessanti (l’ironia sul torture porn), il film di Parker finisce per uniformarsi in tutto e per tutto alla categoria (lo slasher movie) che avrebbe dovuto decostruire. Anche come saggio sull’ossessione cinefila e sul potere condizionante delle immagini, The Hills Run Red scompare quando paragonato a Cigarette Burns, episodio della serie Masters of Horror firmato da John Carpenter che, narrativamente, si basa sullo stesso spunto (il film maledetto e scomparso: La fin absolue du monde). Detto questo, The Hills Run Red rimane comunque una divertente incursione nel territorio dello slasher “minore” (quello, per intenderci, di Madman e The Burning) perché Parker “premia” gli appassionati con godibilissime sequenze splatter ed un ragguardevole livello di emoglobina. Il finale, poi, è un omaggio a Carpenter e ad uno dei suoi capolavori: Il seme della follia.
Irrisolto ma divertente
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film: The Hills Run Red genere: Horrordata di uscita:2009paese:USAregia:Dave Parkersceneggiatura:John Carchietta, John Dombrow, David J. Schowcast:Sophie Monk, William Sadler, Tad Hilgenbrinkdurata:81 min brain factor:
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