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Faccia a faccia con il nuovo Presidente di AESVI
Gaetano Ruvolo, classe 1955, una laurea presso La Sapienza di Roma e un Master alla University of Connecticut negli Stati Uniti alle spalle. La sua carriera professionale inizia nell’editoria per poi proseguire, nel 1990, in Columbia Tristar Home Video, dove si occupa dell'intero ciclo di trasformazione del supporto cinematografico (analogico e digitale) e, successivamente, dell'Home Video.
È la nascita del mondo PlayStation, però, il suo fiore all’occhiello, più tutta una serie di incarichi che Sony gli ha affidato in questi anni sul territorio europeo (come la direzione dei reparti Operations, Customer Service e IT e quella dei settori Operations e Sales Administration della SCE in Germania nel 1998, oltre all'implementazione di SAP in Italia).
Un impegno e una professionalità che nel 2002 lo hanno portato a ricevere a Tokyo, da Ken Kutaragi, l'inventore della PlayStation, un premio speciale per il lavoro svolto in casa Sony Computer.
Ora che Gaetano Ruvolo è stato eletto Presidente AESVI per il biennio 2010- 2011, abbiamo avuto l’occasione di incontrarlo per parlare di questa sua nuova carica.
GameSushi: La nomina a Presidente di AESVI è sicuramente fonte di orgoglio ma anche di grandi responsabilità. Avverte questa duplice sfaccettatura di una carica che presuppone comunque grossi impegni e che si colloca in un mondo, come quello videoludico, che soprattutto in Italia non è ancora ben inquadrato?
Gaetano Ruvolo: Certo, avverto questa duplice sfaccettatura ed è proprio per questo che sono convinto che il ruolo del Presidente di un’Associazione di Categoria sia molto più importante in un mercato che si deve ancora per certi versi affermare piuttosto che in altri mercati più consolidati.
GameSushi: Rispetto alla nascita dell’associazione sono stati fatti molti passi avanti, così come molti altri sono da fare. Come ha visto in questi anni AESVI dall’esterno come dirigente Sony e con quale occhio la guarda ora che ne è Presidente?
Gaetano Ruvolo: Il mio ruolo nell’Associazione è sempre stato attivo, dal momento che da diversi anni sono membro del Consiglio Direttivo e partecipo in prima persona alla definizione delle strategie dell’Associazione. Ora, con il ruolo di Presidente, il mio impegno sarà molto più diretto e in prima linea. Sono orgoglioso della fiducia che mi è stata data dai soci dell’Associazione e fiducioso di poter lavorare per tutta l’industria per la crescita del mercato in termini di considerazione presso le istituzioni.
GameSushi: Ha già in mente un programma a breve e lunga scadenza con cui AESVI possa penetrare in maniera più convincente sia nella testa dei semplici consumatori che in quella dei politici fin troppo polemici quando si tratta di etichettare come “violenti” i videogiochi?
Gaetano Ruvolo: La pista di lavoro che seguiremo è in primis quella di rafforzare la nostra attività di informazione e sensibilizzazione verso le istituzioni. Per questo abbiamo deciso, per il 2010, sia di aderire a Confindustria, che rappresenta un passo necessario per l’accreditamento della nostra industria, sia di dare continuità al Games Forum alla Camera dei Deputati, che ci auguriamo possa diventare un forum di discussione permanente tra industria, istituzioni e stakeholder.
GameSushi: Parliamo di lotta alla pirateria: qual è la situazione italiana al momento a seguito delle azioni intraprese da AESVI? Quali sono le mosse future che intende intraprendere?
Gaetano Ruvolo: La situazione italiana continua a rimanere piuttosto allarmante, con un tasso di pirateria del 64% nell’ultimo anno di rilevazione e un primato indiscusso a livello mondiale sul fronte del download illegale da Internet. Come Associazione abbiamo messo in pista un programma di training dedicato alle forze dell’ordine che continueremo a rafforzare soprattutto nell’ottica di fornire gli strumenti per una repressione diffusa ed efficace sul territorio, senza tralasciare l’attività di lobbying istituzionale soprattutto sul fronte della pirateria Internet. Ci piacerebbe poter pensare per il futuro anche a una campagna di sensibilizzazione degli utenti finali e delle famiglie in collaborazione con le istituzioni.
GameSushi: Il PEGI è un po’ il simbolo di AESVI: se e come cambierà sotto la sua direzione?
Gaetano Ruvolo: Il PEGI è un sistema di autoregolamentazione che risponde a una struttura europea di cui AESVI fa parte in rappresentanza dell’Italia. Un passo molto importante è stato appena compiuto con il lancio della nuova versione PEGI 2.0. Negli anni a venire si continuerà a lavorare per migliorare il sistema e soprattutto per ottenere un sempre maggiore coinvolgimento e condivisione delle responsabilità con tutti i soggetti interessati, come i rivenditori e i genitori.
GameSushi: In Italia dal punto di vista legislativo si soffre d’immobilismo ma poi se diamo un’occhiata, per esempio in Germania, la situazione si fa anche più restrittiva in materia di censura e violenza nei videogiochi. Cosa ne pensa dello scenario europeo ed extracontinentale riguardo l’applicazione di leggi o regolamenti che allargano o restringono (a seconda dei casi) l’intervento dello Stato e il suo potere coercitivo nella distribuzione dei titoli con contenuti “forti”?
Gaetano Ruvolo: L’industria che rappresento sostiene il videogioco come opera creativa e ritiene che la scelta se introdurre o meno possibili forme di censura dei contenuti spetti alla discrezionalità dei governi nazionali nel rispetto del diritto costituzionalmente garantito di libertà di espressione. Al di là di questo orientamento, il punto fondamentale che a nostro avviso quello che dovrebbe essere preso in considerazione dalle istituzioni è l’efficacia di eventuali misure restrittive in un mondo dove Internet rende possibile la libera circolazione delle informazioni e delle merci. Forse sarebbe più opportuno lavorare allo sviluppo di programmi di media education per favorire la comprensione di una cultura digitale in evoluzione dove i videogiochi sono destinati ad avere un ruolo sempre più importante.
GameSushi: C’è un modello di riferimento nel mondo a cui l’Italia dovrebbe ispirarsi?
Gaetano Ruvolo: Credo che l’Europa, prima che l’Italia, dovrebbe guardare all’esperienza statunitense. ESRB e PEGI sono entrambi ottimi sistemi di rating, ciascuno legato alle specificità del territorio di riferimento, ma negli Stati Uniti la situazione è molto più evoluta sul fronte del coinvolgimento dei retailer e dei genitori, a ciascuno dei quali sono indirizzati programmi specifici.
GameSushi: Come si evolverà la collaborazione tra AESVI e le altre associazioni (come MOIGE) che rappresentano le realtà direttamente coinvolte con il mondo dei videogiochi?
Gaetano Ruvolo: AESVI crede fortemente nel valore della collaborazione con tutti gli stakeholder e punterà molto su questa linea nel futuro. Alcuni esempi concreti già li abbiamo messi in pista in questi mesi, come la campagna di comunicazione con il MOIGE per il lancio del PEGI 2.0 oppure ancora la collaborazione con Adiconsum e Save The Children per il progetto EASY che mira a sensibilizzare i consumatori sull’uso responsabile delle nuove tecnologie.
GameSushi: Concludendo, uno sguardo al mercato: che 2010 si aspetta a livello globale e a livello italiano? Quali gli attori principali e quali le tendenze, magari già in atto, che si renderanno più esplicite?
Gaetano Ruvolo: Mi aspetto che il mercato dia prova ancora una volta della sua capacità di reinventarsi anche e forse soprattutto in un periodo di contrazione dei consumi e di attrarre nuovi segmenti di videogiocatori “occasionali” senza perdere la fiducia dello “zoccolo duro” dei videogiocatori “evoluti”.
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