Marco Madrigali è un nome storico nel settore della distribuzione italiana. Sua infatti è stata la
CTO di Bologna, per anni uno dei più importanti distributori italiani che ha distribuito anche marchi come LucasArts ed Electronic Arts, quando quest’ultima non era ancora sbarcata in Italia in prima persona. Sempre a CTO è poi ascrivibile l’avere portato nel nostro mercato, traducendolo in Italiano, un prodotto storico per gli appassionati quale Dark Age of Camelot.
Dopo la chiusura della società del Madregali si erano perse le tracce, salvo vederlo tornare alla ribalta qualche giorno fa in seguito a notizie non ufficiali che lo volevano a coordinare il publisher
BlackBean Games (vendita, marketing ed espansione del marchio a livello internazionale). È quindi in quest’ottica che abbiamo deciso di proporre un’intervista a Marco Madrigali, il quale ha prontamente risposto, in esclusiva per GameSushi.
Innanzitutto, mi lasci porgerle i miei saluti. Quando iniziai la mia carriera giornalistica nel '95 CTO era una realtà affermata con lei saldamente al timone ed è bello reincontrarla dopo così tanto tempo. A chi invece è un po' più giovane, come vorrebbe presentarsi? In altre parole, come vorrebbe che venisse conosciuto oggi Marco Madrigali?
È una gran bella domanda anche perché dovrebbe, a rigor di logica, avere una risposta scontata: ma non è così.
Presentarmi non ritengo sia una priorità. I veri “sentiments” di questa nuova avventura sono:
- capire gli scenari del presente mercato e poterne ragionevolmente prevedere i futuri;
- rispondere con Black Bean Games tempestivamente anche ai futuri mutamenti del mercato e alle aspettative di coloro (ancora in crescita) che acquistano e acquisteranno i nostri prodotti con il fermo intento di riceverne la loro soddisfazione.
Dalla conclusione dell'era di CTO al suo incarico di oggi in Lago, sono passati molti anni. Ci racconti di questo suo periodo...
Meglio che racconti solo il secondo (il primo già tutti lo conoscono).
Mi sono ritirato in campagna e ho fatto un mix: agricoltore, viticoltore, giardiniere e ho vissuto assieme alla mia famiglia la quotidianità, in modo alternativo ai tanti anni da imprenditore.
Quali sono gli accadimenti, se le fa piacere condividerli, che l'hanno portata ad approdare alle sponde di quello che per anni è stato probabilmente il suo più grande rivale sul mercato italiano?
Accetto la sua “bonaria provocazione” con piacere e vorrei risponderle in modo articolato:
- Virgilio Bixio mai è stato un “rivale”.
- Leader era per CTO un competitor di mercato, non avversario e mai “rivale”.
- A livello personale ho sempre nutrito stima per Virgilio Bixio e per la sua professionalità.
- Mai ci siamo reciprocamente vietati di poter condividere un lunch di lavoro. Magari per parlare del nostro mercato.
- Vorrei poi ricordare come Virgilio ha saputo, con capacità e tenacia, cambiare radicalmente il suo Gruppo in situazioni non sempre ottimali.
- Poi recentemente ci siamo ”rivisti” mi ha aggiornato sul suo Gruppo e in poche ore…
Ora sono qui, ad occuparmi di Lago/Black Bean Games
Il mercato italiano è profondamente cambiato in questi anni, essendo passato a un modello dove praticamente tutti i grandi publisher hanno aperto una loro filiale sul territorio nella quale vengono prese decisioni una volta in buona parte demandate ai distributori. Per lei che ha potuto sperimentare entrambe le realtà, quali sono i pro e i contro del modello passato e di quello attuale?
A mio avviso i grandi publisher, in Italia, hanno forse troppo anticipato quella che poteva essere una naturale evoluzione. La corsa al controllo “di diritto” del mercato se la sono trovata “imposta” dalla loro sfrenata e angosciosa ricerca di risposta da dare alla finanza e senza attenzioni. Credo di poter dire che CTO e io ne siamo entrambi espressione.
Questa nuova realtà ha impoverito il mercato dei videogame, ha ridotto i margini dell’intera catena e pure degli stessi publisher. È quindi configurabile un ridimensionamento (già in atto) degli investimenti in nuovi prodotti.
I grandi publisher sono alla ricerca di capitali per investire in prodotti che dovranno costare “meno” o provenire da entità di ridotte dimensioni a costi inferiori perché loro, i Grandi Publisher, stanno diventando sempre più un complicato MIX dove la DISTRIBUZIONE poco a poco (o forse più di poco a poco) prenderà sempre più spazio nel loro business model e sarà l’unica via a ri-livellare i loro profitti.
Volendo illustrare la realtà di Lago ai nostri lettori, come la descriverebbe?
Riprendendo il punto 4, Black Bean è un buon Publisher che potrà, per le proprie strategie e per le proprie
capacità beneficiare, nella situazione attuale, dell’esperienza necessaria per crescere
È una SCOMMESSA stimolante: CI CREDO.
LAVORERO’ PER QUESTO.
Nel sito di Leader attualmente consultabile, Lago è presente con Emma Field del 2002 ed Evolution GT per DS del 2008. Quale direzione intraprenderà questa etichetta sotto la sua gestione, che ovviamente non si limiterà alla gestione di tale catalogo?
Il catalogo è ovviamente importante, come altrettanto importante è il ciclo di vita del prodotto ma IMPORTANTISSIMO è dare al mercato o meglio ai mercati l’insieme di quello che l’utenza , oggi davvero molto eterogenea, vuole. Il compito di LAGO è quello di permeabilizzarsi con i consumatori e rimanere in tale posizione.
Leader rappresenta, nel mercato italiano, il gruppo che offre potenzialmente il più alto numero di sinergie possibili: quali sono quelle che lei ritiene più strategiche e sulle quali vuole puntare nell'ottica di Lago?
Il Gruppo Leader consolida oggi differenti esperienze, pecularità e professionalità; tutto questo lo ritengo strategico per la crescita e l’affermazione di Black Bean Games.
Quali crede siano le sfide maggiori che l'incarico che ora ricopre la porterà ad affrontare?
Penso senz’altro che la somma del punto 4 e 5 porterà Black Bean Games al Goal di efficienza e crescita e le permetterà di permeabilizzarsi ed essere apprezzata e distinguibile dal proprio pubblico in questo “mondo globale”.
Con questa risposta si conclude quindi l'intervista. Non resta quindi che attendere, non senza una certa curiosità, l'evoluzione del marchio BlackBean nel prossimo futuro: da persone dell'esperienza di Virgilio Bixio e Marco Madrigali, è lecito attendersi il raggiungimento dei traguardi più ambiziosi...