Interviste

Marco Caprelli

Assassini e simpatici conigli! Ma non solo...

[del 16/11/2009] [di Roberto Bertoni]
Ubisoft rappresenta una delle realtà commerciali e di sviluppo più importanti nel panorama videoludico internazionale, con un ottimo insediamento anche in Italia. Abbiamo fatto una bella chiacchierata con Marco Caprelli, Group Brand Manager di Ubisoft Italia, e si è parlato dei prossimi titoloni in arrivo da Ubi, nonchè di quello che ci aspetta in futuro. 

Ubisoft si appresta a lanciare sul mercato una serie impressionante di titoli dall’alto livello di hype: quale approccio avete deciso di adottare al fine di massimizzare le vendite per ogni singola licenza senza rischiare di cannibalizzare i titoli tra loro?


Per ogni prodotto è stato studiato uno stile di lancio peculiare che tiene conto delle caratteristiche del titolo e ovviamente del target di riferimento. Si tratta infatti di giochi diversi tra loro che permettono approcci e messaggi diversi: il nuovo Assassin’s Creed con la grandiosità della sua ricostruzione storica e l’intreccio serrato di azione e avventura, i Rabbids con la loro comicità delirante, Avatar che aprirà la strada al nuovo, atteso film 3D di James Cameron, i titoli per DS e Wii per coinvolgere tutta la famiglia.

La pubblicità in tv è attualmente il modo migliore per comunicare i tuoi prodotti al grande pubblico, anche se ultimamente le nostre campagne tengono sempre più in considerazione il web con attività specifiche pensate per far crescere la community dei nostri forum, concentrandosi anche su social network come Facebook, YouTube e via dicendo...

Sui prodotti casual per Wii abbiamo deciso di puntare su una strategia di endorsment: il mago Forrest per la linea “Scatena la Festa” e Maddalena Corvaglia per Your Shape, un titolo che grazie alla rivoluzionaria telecamera inclusa, permette di seguire programmi personalizzati di fitness e allenamento quotidiano.

Il Natale solitamente è una delle principali milestone nei calendari di produzione; quest’anno abbiamo però assistito a diversi slittamenti atti a evitare il sovraffollamento del periodo: come vi ponete davanti a questo inverno così atipico?

Per chi si occupa di videogiochi gli slittamenti sono un problema frequente che bisogna affrontare facendo di necessità virtù. Quando il mercato è molto affollato uno slittamento, oltre che necessario per garantire una maggiore qualità al momento della release, può rivelarsi anche una buona occasione per ottenere più attenzione sul prodotto rilasciandolo in un momento in cui la concorrenza sarà minore.

Per il lancio di Assassin’s Creed II sono state pensate delle iniziative speciali per aumentare l’impatto del gioco nei punti vendita? Se sì, quali?

E’ stata lanciata una campagna di preordini che ha anticipato notevolmente l’uscita del gioco proponendo un’edizione a tiratura limitata con contenuti davvero imperdibili per i fan.
Al momento del lancio saremo massicciamente presenti con i nostri materiali promozionali di grande impatto nelle vetrine dei principali punti di alta pedonalità.

Ubisoft pare sempre più attenta al merchandising dei propri prodotti: cosa possiamo aspettarci per le vostre principali licenze in uscita in questo periodo?

Effettivamente siamo molto attivi su questo fronte. In particolare per Assassin’s Creed, Rabbids e Avatar.
Per Assassin sono in arrivo un romanzo, pubblicato in italia da Sperling e Kupfer e anche un fumetto, oltre alle varie versioni a tiratura limitata che prevedono due diverse action figure molto belle.
Per i Rabbids è già in commercio una linea di bagno schiuma/shampoo brandizzati, mentre in edicola si possono trovare i collezionabili della serie “I conigli invadono il mondo” che offrono nella stessa confezione un pupazzetto e le figurine per giocare.

Infine per l’uscita di Avatar abbiamo collaborato con Mattel per inserire nella collector edition del gioco la statuina snodabile dei personaggi del gioco.

Siamo poi al lavoro su altre declinazioni dei nostri principali brand e per il futuro avremo sicuramente diverse novità in questo senso.

Per Assassin's Creed II stiamo assistendo ad una serie di cortometraggi utilizzati per presentare le ambientazioni e i personaggi che si alterneranno nel corso delle vicende. Questa scelta “cinematografica” è il preludio ad una strategia di crossing mediale? Intendete sviluppare i vostri brand al di là della cornice videoludica?

Questi cortometraggi sono un chiaro segnale della volontà di Ubisoft di sviluppare i suoi brand al di là del mero strumento videoludico. Sicuramente una delle caratteristiche di Ubisoft è la capacità di creare personaggi forti che nel tempo hanno saputo conquistarsi la ribalta in un mercato così competitivo. Figure storiche come Rayman, il Principe di Persia e ancora Sam Fisher di Splinter Cell, Ezio Auditore da Assassin’s Creed o gli stessi Rabbids, sono una chiara testimonianza. Far vivere questi personaggi in media diversi dal videogioco è un processo naturale e necessario per una multinazionale che intende creare intrattenimento a 360° non limitandosi ai soli giochi. Nell’ottica, Ubisoft ha recentemente acquisito lo studio cinematografico Hybride Technologies, nota casa di postproduzione che ha collaborato alla realizzazione di blockbuster come “300” e “Sin City”.

Se è possibile parlare di cifre, che budget sono stati messi a disposizione per i vari titoli?

Ovviamente non posso scendere nel dettaglio delle cifre ma si tratta di budget che consentono di essere in linea con gli alti standard di comunicazione richiesti ormai dal mercato. Per i prodotti più importanti questi budget ci consentono di raggiungere un pubblico, fatto non solo di appassionati, ma allargato ad un target assolutamente differente per età, sesso e modo di intendere il divertimento. Siamo ormai sempre più vicini ad una vera comunicazione mass market.

Il vostro catalogo spazia dai giochi per hardcore gamer a prodotti più casual come il recente Rabbids Go Home: su quale segmento pensate di focalizzarvi nel prossimo futuro e, se è lecito domandare, quale risulta il più redditizio?

Sono entrambi segmenti interessanti e redditizi. Sicuramente nel caso dei giochi per hardcore la qualità tecnica è un punto fondamentale, mentre nelle produzioni pensate per un segmento casual sono altri i fattori determinanti. Sono due anime che convivono nel nostro catalogo e che Ubisoft intende portare avanti con uguale convincimento e determinazione.

Che tipo di approccio richiede un prodotto dall'alto impatto mediatico come l'imminente Avatar? Il rapporto videogame-film sembra essere stato infatti portato alle estreme conseguenze, con un connubio che vive in maniera sinergica. Come si tradurrà tutto ciò a livello di promozione del prodotto?

Saremo sempre presenti là dove si parlerà del film cercando di mantenere la nostra identità. In considerazione della diversa tempistica di uscita, il gioco a dicembre e il film a gennaio 2010, una delle preoccupazioni principali sarà quella di non sovrapporre e confondere la storia di gioco e film, ma anzi di renderle funzionali una all’altra. Il gioco racconta infatti una vicenda complementare (prequel) a quella del film e sarà quindi uno strumento prezioso per i molti fan della pellicola per godere appieno del fantastico mondo immaginato da Cameron. All’uscita del film la comunicazione del gioco nelle sale cinematografiche sarà un passaggio fondamentale.

Il mercato dei videogiochi vive un delicato equilibrio fra IP consolidate e nuovi progetti: Ubisoft ha intenzione di continuare il suo sforzo teso a puntare in maniera decisa su progetti innovativi oppure è giunto il momento di raccogliere maggiormente quanto seminato?

Negli ultimi anni Ubisoft ha attuato una strategia precisa che vede la creazione di un paio di nuove IP ogni due anni circa. Questa è una pianificazione che sta dando ottimi risultati, basti pensare al successo ottenuto da brand come POP, Splinter Cell e in ultimo da Assassin’s Creed. Credo sinceramente che Ubisoft continuerà in questa direzione senza particolari cambiamenti di programma.

In che modo la duratura crisi economica globale ha impattato sulla produzione e sul marketing dei vostri prodotti?

Indipendentemente dalla situazione contingente, il nostro obiettivo rimane quello di portare sul mercato prodotti di alta qualità e farli conoscere ad un pubblico sempre più vasto e diversificato. Questa è la strategia che ha permesso al gruppo di triplicare il fatturato negli ultimi anni quindi al di là di una maggiore attenzione ai costi fissi e all’ottimizzazione degli investimenti ritengo che anche in questo caso non ci siano grandi cambiamenti all’orizzonte.

Ubisoft è stata fra le prime case “third party” a puntare su Nintendo e sulla sua console next generation e anche il prossimo Red Steel 2 sembra confermare questa tendenza; ritenete che il Wii possa continuare a giocare un ruolo da protagonista oppure è destinato nel futuro prossimo a continuare la flessione dimostrata negli ultimi mesi? In che modo pensate di ripartire i vostri impegni sulle varie piattaforme nel prossimo futuro?

Il Wii, tra le console di nuova generazione, resta quella a più ampia diffusione. Un risultato così importante non può assolutamente essere sottovalutato e merita da parte nostra la massima attenzione ed un'offerta che prevede una selezione di titoli adeguata ad un ampio pubblico. Sono certo che Ubisoft continuerà a seguire nel migliore dei modi sia il mondo per giocatori hardcore che quello per giocatori casual con nuovi prodotti in grado di soddisfare ogni tipologia di consumatore.

A livello di marketing adotterete strategie sostanzialmente differenti a seconda del mercato geografico? Pensiamo ad esempio all'edizione limitata di Assassin's Creed II solo per il Nord America. Ci possiamo aspettare altre iniziative simili per il mercato italiano?

Capita a volte che, data la marcata differenza dei due mercati, ci siano iniziative diverse tra Usa ed Europa. Differenze che si esprimono negli approcci alla comunicazione e nei risultati di vendita quindi, in alcuni casi, si riflettono anche su scelte di distribuzione di prodotti particolari. Il mercato italiano è comunque pienamente allineato con quello Europeo per quanto riguarda strategie e attività di marketing e non vi sono differenze sostanziali.
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