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Una finestra sui mondi
[del 19/09/2009] [di Rick Gush]
Mi secca quando non posso godere da osservatore di tutto il divertimento che si produce all’interno dei mondi online. Mi capita di vedere le recensioni e le pubblicità dei giochi in Rete e ce ne sono parecchi che sembrano abbastanza interessanti. Sfortunatamente non ho il tempo di stare dietro a sedici differenti universi paralleli. Potrei divertirmi con alcuni di essi ma ci sarà sempre qualcosa che mi sfuggirà. Ma anche se non ho voglia di immergermi totalmente in World of Warcraft, potrei avere il piacere di osservare quel mondo almeno una volta. Potrei divertirmi giocando online a Test Drive o Project Gotham, ma ci saranno sempre altri dodici giochi di corse che non riuscirei a provare in maniera significativa.
Con tutti questi titoli online potrei limitarmi a partecipare oppure a vedere gli altri giocare, anche se questo risulta sorprendentemente difficoltoso. Le feature che permettono di osservare una partita online non sono ancora molto efficaci: devi essere un giocatore per saper osservare nella maniera giusta. Molte attività, e certamente le competizioni sportive, possono essere valorizzate enormemente dagli appassionati che possono guardarle. Immaginate cosa potrebbe essere la Formula Uno se nessuno, eccetto i piloti, fosse in grado di guardare una corsa. Non ci sarebbe alcun divertimento. Da questo punto di vista, mi piacerebbe che quei mondi online creati su console e PC avessero una finestra sul mondo reale e si lasciassero osservare da noi che siamo “fuori” da quello stesso mondo, affinché potessimo comprendere cosa di eccitante succede al loro interno.
Se la programmazione di certi eventi speciali dei mondi online divenisse più consistente, tutto il pubblico che è rimasto al di fuori sarebbe incuriosito a entrare. Guardare gli eventi trasmessi su Xbox o su PlayStation non richiederebbe il possesso di una console, allo stesso modo per quelli presenti su PC.
Non sarebbe divertente se ci fosse un sito sul quale poter vedere le corse reali all’interno di un racing game? Mi piace vedere tanto chi vince quanto chi perde. Mi piacerebbe anche ammazzare il tempo guardando qualche fanatico di avatar che accoltella un gruppo di odiosi mostri in un GdR online. Mi piacerebbe essere capace di sintonizzarmi all’interno di un’arena da combattimento di Halo. Sarebbe divertente trovare degli altri come me che stanno lì a guardare e si creerebbe la possibilità di scambiare delle opinioni su ciò che sta succedendo. Nascerebbero dei fan club, con la creazione di nuovi idoli.
Penso che avere dei fan che li guardano farebbe piacere anche ai videogiocatori. Sapere di essere osservati aumenta automaticamente il divertimento. Sapere che stai lottando per poi apparire sulla trasmissione del sabato potrebbe essere un incentivo a giocare. Si avvertirebbero amici e parenti: “Gareggio nella terza corsa di sabato, venite a fare il tifo per me!” e questo potrebbe essere un duro colpo per tutti coloro che invece vogliono nascondere ai “non residenti” tutto ciò che accade all’interno dei loro mondi online. Sono sicuro che alla fine anche a mia madre piacerebbe guardarmi mentre corro con la mia Aston Martin!
Se poi ci fosse davvero la possibilità per i fan di partecipare da spettatori a questi mondi online, questa opportunità potrebbe incrementare seriamente il valore del gioco grazie anche alla presenza della pubblicità al suo interno. Se la nostra ipotetica trasmissione di quella terza gara di automobili del sabato avesse otto concorrenti e trentadue spettatori, l’effettivo carico pubblicitario avrebbe quintuplicato la sua visibilità. Se la base di spettatori poi aumentasse di centinaia o migliaia di unità, allora le entrate pubblicitarie sarebbero ancora più significative e le aziende diventerebbero molto interessate a partecipare con promozioni legate agli eventi online. Credo che gli sviluppatori ci stiano pensando, proprio perché queste “finestre” attirerebbero introiti pubblicitari e nuovi giocatori.
Rick Gush è nato in California e ha lavorato presso i Westwood Studios alla realizzazione di Kyrandia e della serie Lands of Lore. Ha progettato giochi sin dall’inizio dei computer, e ha anche lavorato alla sceneggiatura di commedie musicali prima di entrare nell’industria dei videogiochi nel 1990.
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