Interviste

John Galloway

Namco Bandai Partners e il futuro con Atari

[del 11/09/2009] [di GameSushi.it ]
Il sette luglio scorso Namco Bandai ha annunciato il completamento dell'acquisizione delle operazioni di distribuzione di Atari nei territori PAL, con la nuova entità che ha preso il nome di Namco Bandai Partners.  John Galloway, Vice Presidente per UK e Irlanda, ci spiega come l'azienda spera di diventare uno dei primi cinque editori al mondo nel volgere di tre o cinque anni.

Games Industry: Come è andato avanti l'affare, dopo la conclusione dell'accordo con Namco Bandai?

John Galloway: Se torniamo indietro di cinque o sette anni ci rendiamo facilmente conto che Atari è da tempo partner di Namco Bandai nella distribuzione. Negli ultimi dodici/diciotto mesi David Gardner ha portato avanti il nostro focus verso il lato online. La distribuzione rimane ancora una parte importante il cui flusso però è destinato a ridursi. Quindi il piano è stato vendere a Namco Bandai la parte distributiva di Atari, il che ci permette di concentrarci esclusivamente sul business online, mentre Namco Bandai può porsi ora come vero e proprio editore e distributore nel mercato europeo.
Il nostro modello di business consiste nella distribuzione dei nostri stessi titoli e di quelli del lato Partners. Specialmente al di fuori del Regno Unito noi distribuiamo prodotti altrui: ad esempio, abbiamo un accordo interessante in Europa con Bethesda, distribuiamo Codemasters e abbiamo ulteriori accordi in diversi mercati.
Ovviamente nel Regno Unito il discorso cambia, data la presenza di tutti gli editori, perciò ci concentriamo sui prodotti Namco Bandai. È una divisione piuttosto chiara: con l'accordo manteniamo i diritti esclusivi per ogni prodotto scatolato che uscirà per Atari nei prossimi cinque anni, quindi manterremo quindi un collegamento con questo aspetto del business.
Sono salito a bordo a febbraio quando già sapevo ciò che sarebbe accaduto, ed in effetti si è verificato anche prima di quanto non pensassi. Ma in fondo, perché aspettare? Sapevamo quel che volevamo fare, quindi abbiamo stretto gli accordi. Namco Bandai ci ha rilevato come un'unità già pronta per il lato distributivo e dal loro punto di vista hanno ottenuto, in ventiquattr'ore, la piena distribuzione in tutta Europa.

Games Industry: Quanto è importante il mercato europeo per Namco Bandai? Molti editori giapponesi hanno fatto il grande passo, di recente.


John Galloway: Beh, Namco Bandai giocano è uno dei leader del mercato giapponese. Il loro punto debole era proprio l'Europa, perché gli mancava una presenza diretta che non dovesse sfruttare la distribuzione di terzi. Per crescere un'azienda ha bisogno di mercato, e l'Europa è appunto un nuovo mercato per Namco Bandai.
Ovviamente, se pensiamo a tutte le altre aziende giapponesi non possiamo dimenticare le buone cose fatte da Square e nemmeno la resurrezione di Sega. Chiaramente hanno capito la grossa opportunità offerta da questa regione.
La cosa entusiasmante non è solo che Namco Bandai sta consolidando la sua posizione, ma che da tale posizione si prepara a invadere il mercato con ottimi prodotti come quelli annunciati alla Gamescom, più adatti al mercato europeo che a quello giapponese.
Nei prossimi cinque anni miriamo a diventare uno dei cinque editori di punta e non potremo farlo semplicemente vendendo i prodotti attuali. Bisogna puntare su nuovi generi e nuovi marchi, qualcosa che possa solleticare i palati europei.

Games Industry: Queste sono tutte grosse ambizioni, e sembrano riecheggiare quelle di Square Enix Europe. Non vi sorprende che due grosse aziende giapponesi siano sbarcate in Europa, e nel Regno Unito in particolare, a così stretta distanza di tempo?

John Galloway: Non direi che siamo sorpresi. Il mio background comincia con EA, dove sono entrato 15 anni fa e ho assistito con loro alla crescita nel mercato europeo. Ora le cose sono cambiate, e Nintendo è un attore principale nel mercato così come Activision.
Perciò credo che i tempi siano maturi per l'arrivo di Namco Bandai, dal momento che non c'è più una singola società che guida il mercato con uno share del 25%. Ogni azienda deve perseguire la sua crescita e l'Europa era l'anello debole della catena accanto a due mercati molto solidi come il Giappone e l'America. Il bello è entrarci con i nostri uffici e i nostri prodotti.

Games Industry: Che tipo di sfida vi si profila in UK, dove tutti i maggiori editori sono già presenti?

John Galloway: Non credo si possa parlare di sfide, bensì di opportunità che abbiamo a disposizione. Il team che abbiamo nel Regno Unito è già consolidato, con tanto di ottime divisioni PR e marketing oltre a un solido collegamento coi rivenditori. Ora possiamo portare sul mercato una serie di ottimi prodotti adatti a questa regione: queste sono le opportunità che vogliamo cogliere. Niente di più facile, comunque. L'abbiamo già fatto e non voglio parlare troppo dei nostri anni passati. Ci sono stati alti e bassi ma si apre una nuova fase per quelli che sono stati con noi per tutti questi anni. Ora siamo Namco Bandai e ricominciamo da zero. Il nuovo flusso di prodotti ci rafforzerà.

Games Industry: Le regioni scandinave sembrano esser state duramente colpite dalla crisi. Come vedete la situazione al momento?

John Galloway: Ho passato i miei ultimi tre anni in EA a capo dell'ufficio che si occupava di questi territori e dirò di nuovo quel che dissi all'epoca: do il benvenuto a tutti gli altri editori che vorranno inserirsi i quel mercato. Ne vale la pena, con la sua popolazione di 25 milioni di persone che, nonostante le tasse molto incisive, dispongono di denaro e amano i videogiochi.
Quello che è successo negli ultimi due anni è stato un circolo di concause che ha condotto al declino. Gli editori hanno dovuto ridimensionare i costi in base alla crisi globale, e hanno dovuto allentare la morsa sul mercato. Dove non avevano uffici da tagliare e hanno ridotto il supporto clienti. Ridurre il supporto conduce inevitabilmente al declino del mercato. EA ad esempio sta andando ancora molto bene da quelle parti, perché dispone di uffici e team in zona. Anche noi abbiamo fatto bene in quelle zone con la distribuzione, quindi partiamo già con un certo vantaggio.

Games Industry: Qual è l'opinione di Namco Bandai in merito al lavorare con sviluppatori indipendenti al di fuori del Giappone?

John Galloway: Namco Bandai è famosa per i suoi giochi giapponesi, come Dragonball, che vende bene anche in UK ma non quanto in Giappone. Noi abbiamo bisogno di giochi più appetibili per i gusti occidentali, e se servirà lavorare con sviluppatori occidentali lo faremo.
Stiamo lavorando a fianco di Ninja Theory, in una partnership per il loro prossimo gioco che verrà presto annunciato. Inoltre lavoriamo con un altro studio su un titolo basato su Clash of the Titans, il film di Warner con Liam Neeson.
Abbiamo anche una nuova IP chiamata Magin, che rappresenta un passo avanti in materia di gameplay soprattutto per come la IA agisce con gli altri personaggi. Anzi, direi che è un gioco abbastanza rivoluzionario. Abbiamo diverse cose in cantiere, ma per ora può bastare. Gli annunci verranno al tempo.

Games Industry: Il timore è che i tempi economici difficili conducano a un impoverimento della creatività. Quant'è importante per aziende come Namco Bandai puntare sull'innovazione?

John Galloway: È una parte consistente del gioco. Naturalmente non ci si può discostare da alcuni generi chiave come quelli di corse, che continueranno a vendere e piacere.
Se batteremo Konami e EA sui giochi di calcio? Probabilmente no. Raggiungeremo Activision coi giochi di guerra? Potenzialmente. Una volta di più scegliere le giuste licenze cinematografiche è importante, perché nel passato abbiamo fatto molti passi falsi. Ora però abbiamo in Warner un grande partner con cui lavorare.

Games Industry: Credo che anche Eidos sarebbe d'accordo, pensando a Batman: Arkham Asylum…

John Galloway:
È un mercato anche molto costoso, e bisogna fare attenzione a cosa si fa uscire e assicurarsi che sia un successo. Funziona un po' come l'industria cinematografica: uno su dieci sarà un successone, e se quel successo è abbastanza grande da coprire i costi di tutti gli altri, allora bene.

Games Industry: Infine, dato che avete alcuni forti legami con il retail, pensate che la crescita della distribuzione digitale e le preoccupazioni degli editori per il mercato dei giochi usati siano sempre giustificate?

John Galloway: Se mi chiedete se c'è un futuro per la distribuzione fisica, la risposta è assolutamente sì. Dal nostro punto di vista c'è un partner con cui il business fisico andrà avanti. Atari ovviamente si dedicherà anche alla distribuzione digitale, ma credo che per come è messo oggi il mercato le due cose proseguiranno a braccetto.
Non è da ieri che pensiamo al digitale, ma i consumatori amano ancora il prodotto in scatola, qualcosa da poter toccare e sentire. Inoltre il retail svolge ancora un compito di informazione e di supporto insuperabili verso il cliente.

Games Industry: Quindi non credete che il mercato della vendita fisica finisca nell'arco di cinque anni?

John Galloway: Spero di no. Sono troppo giovane per andare in pensione!

John Galloway è Vicepresidente di Namco Bandai Partners per le regioni UK, Irlanda e Nord.
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John Galloway persona: John Galloway ruolo:Vice Presidente UK e Irlanda di Namco Bandai

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