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Made in Italy

Il massive gaming in Italia

[del 09/09/2009] [di GameSushi.it ]
Questo è il primo di una lunga serie di articoli appariranno su questo neonato ma promettente portale. I lavori avranno come tema la più solida e promettente parte dell'industria del videogame, ovvero quella legata ai MMORPG e ai Browser Game.
Imparerete a conoscerli e speriamo anche ad apprezzarli, così come ci auguriamo apprezzerete le realtà che vi porterò a conoscere, in un'industria dove i sogni e le idee possono sfamare tutti i coraggiosi che hanno gli attributi per tuffarsi in questo mirabolante e frenetico mercato.

Come è uso qui in GameSushi e come è giusto che sia, apriremo le danze parlando di quelle che sono le realtà italiane legate allo sviluppo e alla distribuzione di MMOG, MMORPG e Browser Games. Cercheremo di spiegarvi, senza annoiare e sembrare didascalici, quelle che sono le varie aziende italiane impegnate nello sviluppo, i publisher nostrani e quelli esteri che giornalmente vivono del mercato italiano.


SVILUPPATORI ITALIANI

Vae Victis
- Questa azienda romagnola, al lavoro su Victory: Age of Racing, è sicuramente il miglior esempio di studio di sviluppo che un italiano potrebbe mostrare a un osservatore straniero. Il loro primo prodotto sarà un MMOG di corse futuristiche che promette (e a Colonia ha già mostrato parecchio) di dare una spinta decisamente consistente a questo sottogenere che non ha riscosso grandissimi risultati all'estero. Giochi come Drift City e Project Torque, realizzati entrambi in oriente, hanno ottenuto risultati mediocri in Europa e Usa proprio per l'impostazione troppo orientale che ha annoiato i giocatori occidentali.
Vae Victis ha le idee chiare in testa e la profondità del loro prodotto, sotto molti aspetti, potrebbe portare in Italia il merito di aver innovato pesantemente le caratteristiche di un intero genere. Il titolo ha già da tempo un publisher, GamerFirst, che darà al gioco una grossa spinta grazie alla presenza sulla sua piattaforma e, si spera per Vae Victis, anche un'adeguata promozione.


Enua Team - Se Vae Victis può ancora rientrare nei canoni rigidi con cui quelli che tra voi, non avvezzi al mondo dell'online gaming, si immaginano essere uno studio di sviluppo, Enua Team sicuramente vi sembrerà qualcosa di anomalo. Infatti ha solo una manciata dipendenti e pubblica il suo stesso Browser Game sia in italiano che in inglese. Il bello di questo tipo di giochi è che anche gameplay estremamente complessi e articolati possono essere realizzati da poche persone con costi bassissimi e trasformarsi in successi planetari.
Fatevene una ragione, per fare i soldi non è necessario investire decine di milioni di Dollari nell'ennesimo videogame tutto grafica; ci sono prodotti testuali che ogni giorno vengono giocati da milioni di persone in tutto il mondo e sono stati sviluppati con poche decine di migliaia di euro.
L'Enua Team, con il suo prodotto Enua, punta a innovare il mondo degli strategico-gestionali via browser (Ogame e Travian, per intenderci) con un client-web interamente in flash, spostamenti e gestione delle truppe in tempo reale e combattimenti a turni alternati controllati direttamente dal giocatore. Se verrà adeguatamente completato (ora è in open beta) potrebbe tranquillamente ridefinire il paradigma del genere, introducendovi la vera componente strategica che è sempre mancata in questo genere dominato dai combattimenti automatici.


WarDrome - Questo gioco, sviluppato da due coniugi amanti uno della programmazione e l'altro della grafica, è uno dei Browser Games più vari e complessi in assoluto dove componenti RPG e strategiche si mescolano per andare a creare un'esperienza di gioco unica. La forte necessità di collaborazione, le forti componenti ruolistiche e le meccaniche complesse, hanno relegato questo gioco a una realtà di nicchia solo italiana. Grazie a una fanbase accanita, col passare del tempo WarDrome è cresciuto e ora si appresta a conquistare il mercato cinese, europeo e americano grazie alle versioni tradotte e ripubblicate.


Daedalo Production - Questa azienda ha curato la grafica di Valael Online, GdR di dubbia qualità pubblicato in numerose lingue, Italiano compreso ovviamente. Anche se ancora non hanno annunciato niente, sappiamo che sono al lavoro su un progetto tutto loro, di cui cureranno anche il gameplay e speriamo sappiano fare meglio di come han fatto coloro con cui hanno collaborato in precedenza.

Sono ancora numerose le realtà più piccole e ci scusiamo se non possiamo enumerarle tutte. Sono anche stati omessi coloro che sviluppano per publisher come Kalicanthus e Virtual Sports, di cui parleremo in seguito.


PUBLISHER ITALIANI

Se siete totalmente ignari di ciò che è il publishing italiano dei giochi online, ho una brutta notizia per voi: va male. Va tutto molto male. I publisher italiani con più di un gioco sono sostanzialmente due mentre tutti gli altri si auto pubblicano, con gli ovvi problemi e svantaggi che ciò comporta. Manca la consapevolezza e la volontà di collaborare, gli investitori sono titubanti nei confronti delle novità e gli stranieri sono avanti anni luce. Se non fossimo in Italia, potrebbe sembrare strano.


Kalicanthus  -  La prima realtà italiana per dimensione, si rifà alla struttura dei fratelli maggiori internazionali. Di recente si è buttata anche nella pubblicazione di giochi in lingua inglese e continua a crescere e a battersi per la creazione di un mercato italiano. Ormai ha raggiunto la stabilità economica grazie a un'ampia base formata da giochi come Berserker Online e The Pentacore e continua ad aprire nuovi titoli con cadenza semestrale. Il suo prossimo titolo sarà Craft of Gods, MMORPG ad abbonamento mensile che verrà pubblicato sia in Italiano che in Inglese.
Al momento il loro portale pubblica 8 giochi proprietari e ripubblica i prodotti di BigPoint, azienda tedesca di cui parleremo dopo, colosso con cui Kalicanthus condivide la visione e le idee sul mercato dei MMORPG. Kalicanthus è anche sviluppatore, tant'è che aggiorna alcuni dei suoi giochi ed è attivo lo sviluppo di Fantasy Within e Da Vinci's Art of War, di cui si sa ancora poco o nulla.


Virtual Sports  -  Inizialmente parte di Kalicanthus, la società si è staccata pubblicando in proprio Cyber Game e Tennis Manager. Adesso è cresciuta e collabora con la tedesca Burda:IC, oltre a lavorare in progetti esterni ai videogiochi. Il suo ultimo titolo è Fanta-Trade, gioco di simulazione borsistica con un successo molto più limitato di quello che merita. Virtual Sports risulta comunque ancora una realtà giovane e in fase di crescita.


COLONIZZATORI

Se le piccole realtà isolate degli sviluppatori possono ricordare l'Italia dei comuni quattrocentesca, vedere chi effettivamente detiene il mercato e fa i soldi, ci ricorda la condizione dell'Italia sotto le dominazioni delle potenze straniere. La fetta maggiore se la spartiscono i tedeschi mentre la parte rimanente spetta ad aziende con prodotti meno specializzati nei confronti del mercato italiano.


GameForge  -  Il più grande publisher occidentale di Browser Game e MMORPG fa circa 3 milioni di utenze attive mensilmente tra tutti i suoi vari giochi localizzati in Italiano. Le sue punte di diamante sono Metin 2 e Ikariam, che da sole assorbono il 40% dell'utenza italiana di Gameforge. Altri suoi giochi di successo su suolo nostrano sono Ogame, 4story, Kingsage, TribalWars, Gladiatus, Bitefight e BattleKnight. La sua politica è caratterizzata dall'acquisto di prodotti a bassissimo costo, sviluppo di giochi "clone" dei giochi già lanciati (con ambientazioni modificate), risparmio sullo staff e sul supporto agli utenti e investimenti veramente corposi nella pubblicità online. Questa combinazione gli ha assicurato introiti inimmaginabili, una fanbase enorme e la nomea di pescecani inarrestabili che aggrediscono ogni mercato.


BigPoint  -  Altra realtà tedesca di notevoli dimensioni, fonda il suo successo su basi completamente diverse. Propone giochi più vari e li supporta meglio, basando la propria promozione su una copertura capillare dei singoli territori in cui opera. BigPoint collabora regolarmente con i siti di stampa videoludica o con altre realtà come ad esempio MTV Italia. Inoltre si appoggia a publisher locali per promuovere i propri giochi "ripubblicandoli", cosa che come detto, succede con Kalicanthus.



Burda:IC  -  Questo publisher, legato solamente ai MMOG, è la minore delle tre aziende tedesche che opera su suolo italiano. Propone pochi giochi ma tutti estremamente seguiti dal pubblico. I titoli di maggior successo per Burda sono indubbiamente S4 e Florensia, partiti praticamente senza fanbase a causa della giovane età di questo publisher. Burda:IC collabora con Virtual Sports per la ripubblicazione di alcuni dei propri prodotti.
Burda:IC offre inoltre il primo vero e serio portale di gaming in italiano, Alaplaya, che al contrario dei concorrenti crea una continuità tra i vari titoli coinvolti, con eventi trasversali e attività comuni, mentre gli altri "portali" sono semplici elenchi di giochi, con descrizioni e link ai siti ufficiali, magari realizzati anche in modo elaborato, ma mai più di questo.


GOA  -  Azienda francese che pubblica Warhammer Online, DAoC e giochi casual in lingua italiana. Hanno dimostrato di aver spesso molti problemi col servizio nostrano ma è ormai un nome conosciuto.


GameTribe  -  Questo è l'unico caso di colonizzatore inverso, ovvero di italiani che hanno deciso di dirottare i propri sforzi sul mercato europeo in lingua inglese in cui operano decine e decine di aziende. Questo portale, di proprietà della Digital Bros., ignora totalmente il mercato italiano con cui non ha quasi alcun contatto.


Ci sono poi tantissime altre aziende che pubblicano singoli prodotti in Italiano ma spesso con risultati marginali e poco interessanti. A questi fa eccezione Ankama, publisher di Dofus, che ha raggiunto discreti risultati su suolo italico (discreti a confronto con l'immane successo ottenuto oltralpe).

Dalla lettura di questo articolo si evince che la strada è ancora in salita per il mercato italiano del massive gaming ma le basi ci sono e si va lentamente a migliorare. I budget sono limitati, la concorrenza internazionale è spietata, la mentalità dei giocatori, della stampa, delle istituzioni e di molti sviluppatori non aiuta la crescita e la cooperazione. Una situazione comunque migliore di quella dell'industria dei videogiochi tradizionali...

Nei prossimi articoli scenderemo ancora più in dettaglio, per capire meglio il mondo complesso e rutilante circondato da eventi, fenomeni e meccaniche che possono apparire incomprensibili a chi è rimasto indietro e pensa che i videogiochi siano ancora un DVD, un manuale, una scatola e tanti mostriciattoli da sterminare!


di Simone Robutti

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[Chobeat[lev:1; v. p.:1; cash:350] postato il 09/09/2009 alle 17:51 [offline]

oh ma che figata. chi è che ha scritto sta roba?

[VincentVega[lev:1; v. p.:1; cash:1626] postato il 09/09/2009 alle 17:53 [offline]

lol

uno che non ha citato la blizzard fra i colonizzatori... ;) (scherzo).

[Chobeat[lev:1; v. p.:1; cash:350] postato il 09/09/2009 alle 17:56 [offline]

beh non hanno particolari servizi in italiano per i giocatori di wow quindi non mi sembrava giusto citarli. sopratutto la loro presenza è marginale sul mercato rispetto ad altri colonizzatori con molti più giochi. ho dovuto lasciare fuori anche parecchia gente tipo ankama se è per questo, molto più meritevole di stare nell'articolo rispetto a blizzard

[Stefano_Silvestri[lev:1; v. p.:1; cash:350] postato il 09/09/2009 alle 19:08 [offline]

>Questo è il primo di una lunga serie di articoli

Credo vada tenuto presente anche questo...

[Chobeat[lev:1; v. p.:1; cash:350] postato il 09/09/2009 alle 19:12 [offline]

a proposito, non mi hai più detto su cosa vuoi che lo scriva il secondo... le mie mail ti arrivano? non mi rispondi più. cosa ti ho fatto? hai un'altra? si cazzo, lo so che hai un'altra però pensavo lei fosse solo un divertimento ma che amassi ancora me. dimmelo ste, dimmi che sono il tuo unico mmorpgaro e lei è solo una casualona, ti prego.

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