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Intervista ad Antonio Palmieri
Riceviamo e volentieri pubblichiamo da AESVI l'intervista ad Antonio Palmieri, Membro della Commissione Cultura della Camera dei Deputati e Promotore del Games Forum.
1. Gentile Onorevole, ci può spiegare qual è il suo ruolo e quali le attività di cui si occupa alla Camera dei Deputati? Da dove nasce la sua sensibilità nei confronti del mondo videoludico?
Sono deputato in commissione cultura dal 2001. Sono da sempre attento alle nuove tecnologie e alle ricadute sociali, economiche ed educative che esse hanno sulla vita delle famiglie. Da qui l’attenzione a un fenomeno come i videogiochi, che da tempo sono parte della vita della quasi totalità delle famiglie italiane, e che finora era stato sottovalutato dalle istituzioni o approcciato solo in modo “repressivo”, in occasione di scandali per videogiochi diseducativi e violenti. Volevo un approccio che tenesse conto della situazione in tutta la sua realtà e non solo per alcune situazioni negative.
2. Il Games Forum 2009 è stata la prima vera occasione in cui industria dei videogiochi, istituzioni e stakeholders si sono trovati intorno allo stesso tavolo e hanno iniziato a dialogare. Ad un anno di distanza, può dirci cosa è cambiato da allora nel modo di percepire i videogiochi da parte del mondo politico?
Ho voluto organizzare, insieme con AESVI, il Games Forum 2009, quello di quest’anno e spero anche tante successive edizioni negli anni a venire per cominciare a fare in modo che le istituzioni conoscessero meglio e dialogassero con il mondo dei videogiochi. Si tratta di un percorso di reciproca conoscenza che è solo all’inizio. Tuttavia ho trovato numerosi colleghi parlamentari ed esponenti del governo attenti al tema e credo proprio che con l’edizione 2010 numerosi altri si aggiungeranno.
3. Il 21 ottobre 2010 alla Camera dei Deputati avrà luogo la seconda edizione del Games Forum. Su quali pilastri è stato costruito questo nuovo appuntamento? Può raccontarci quali saranno i principali argomenti oggetto di discussione e gli stakeholder coinvolti quest’anno?
Abbiamo fatto tutti insieme un buon lavoro. Il fulcro sarà la ricerca curata dal Prof. Mannahimer sul rapporto tra genitori, figli e videogiochi. Ne verranno spunti utili per tutti, produttori e politici e, spero, un aiuto per le famiglie, che spesso non sanno come comportarsi nei confronti dei loro figli quando sono accaniti videogiocatori.
Inoltre approfondiremo gli aspetti economici, culturali e artistici dei videogiochi, in sessioni di lavoro che saranno interessanti per tutti e che contribuiranno a quella reciproca conoscenza indispensabile per progredire in modo utile per la società. Per capire appieno la ricchezza della proposta del Games Forum 2010 invito tutti a leggere il programma.
4. Secondo lei che ruolo possono avere le istituzioni nel valorizzare il videogioco nel nostro paese?
Il videogioco è già un fenomeno diffuso e capillare, forte economicamente anche in tempi difficili. Le istituzioni, a ogni livello, possono sostenere iniziative educative per non lasciare da sole le famiglie nell’affrontare la gestione del videogioco in famiglia. Oltre a ciò, possono favorire da parte delle imprese produttrici iniziative che valorizzino la creatività di tanti ragazzi italiani, che potrebbero trovare occupazione nel settore. Inoltre, ovviamente, va intensificata l’azione antipirateria che in questo settore, e in tutti gli altri dell’industria digitale, produce tanti danni alle imprese e a chi in esse lavora.
5. Lei è un videogiocatore? Quali sono i suoi generi preferiti? Le è mai capitato di sfidare alcuni suoi colleghi deputati ad una sessione di gioco?
Tempo di giocare, per chi fa il parlamentare seriamente, non ce n’è. Personalmente io uso i videogiochi dedicati al fitness quando non posso svolgere attività fisica all’aperto, specialmente d’inverno o con il brutto tempo.
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