Interviste

Jens Uwe Intat

EA: uno sguardo al 2010, ricordando l’anno passato.

[del 01/02/2010] [di Lucio Bernesi]
Dopo aver aspettato che passassero le prime settimane del 2010, siamo ora in grado di avere una visione più chiara di quello che è stato il 2009. Mentre alcune aziende come Ubisoft hanno già pianificato il loro lavoro per l’anno che verrà, noi siamo curiosi di conoscere quale sarà l’atteggiamento commerciale delle altre compagnie.

Ecco perché abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il responsabile della pubblicazione dei titoli EA in Europa, il Dr. Jens Uwe Intat, per avere un quadro di quello che è stato il lavoro svolto da Electronic Arts negli ultimi dodici mesi.

Il 2009 ha rispettato le vostre aspettative?

Dr. Jens Uwe Intat: Diciamo che le nostre aspettative andavano in due direzioni , una al mercato in generale, l’altra ai numeri di EA in Europa.

Dal punto di vista del mercato siamo delusi: ci aspettavamo una crescita del 5 per cento in Europa e invece abbiamo registrato un calo del 10 per cento. Numeri, questi, che hanno interessato tutte le piattaforme ma in particolar modo Wii e DS, nonostante durante le feste Natalizie siano andati piuttosto bene. Ma c’è in generale un senso di delusione…

Se invece si sposta il focus esclusivamente sulla situazione di EA, allora siamo molto contenti perché abbiamo aumentato il nostro appeal commerciale sul territorio europeo e durante il mese di dicembre siamo stati praticamente il publisher numero uno, superiori anche a Nintendo.

Naturalmente il lancio di titoli molto attesi ci ha aiutato a riprendere la leadership del mercato Europeo, soprattutto se penso a giochi del calibro di The Sims 3, Need for Speed e FIFA.

La situazione generale non è comunque positiva. C’è un calo del 15 per cento rispetto a ciò che si era previsto in termini di vendite: uno scenario che può essere attribuito alla situazione economica generale oppure al fatto che è stata la stessa industria dei videogiochi a deludere le aspettative dei videogiocatori?

JUI: Penso che la situazione economica attuale abbia influito parecchio e lo dimostra anche il fatto che il mercato dell’usato abbia raggiunto numeri molto importanti.

Se diamo un’occhiata ai risultati finanziari dei rivenditori specializzati, ci accorgiamo che sull’acquisto del ‘nuovo’ c’è un approccio più cauto da parte degli utenti, mentre si registra un forte aumento di movimenti sull’usato. Questo significa che le persone stanno valutando con particolare attenzione come spendere il loro denaro.

Il tutto ha un duplice valore per l’industria: la gente sembra aspettare più a lungo prima di acquistare una console next-gen e, allo stesso tempo, compra meno giochi per la console che eventualmente ha acquistato.

C’è quindi un collegamento anche con il ciclo vitale delle varie console? C’è ancora margine di crescita?

JUI: Certo, se pensiamo che durante il periodo natalizio, Xbox 360, PlayStation 3 e Wii erano ancora in cima nella lista dei regali che si preferisce ricevere. La nostra delusione è collegata all’inizio del nuovo anno e non riguarda soltanto le vendite del software, ma anche delle stesse console.

La differenza con quello che è accaduto durante le feste è palese. La black edition del Wii è andata esaurita dopo appena un paio di giorni dalla sua commercializzazione, e noi tutti speriamo che la riduzione di prezzo della PS3 porti sempre più console Sony nelle case di vecchi e nuovi videogiocatori.

Cosa dovrebbe fare Nintendo per combattere la diminuzione di vendite delle sue console?

JUI: Quello che si può notare è che le console Nintendo subiscono un’impennata nelle vendite quando viene lanciato un nuovo titolo della stessa Nintendo che ne sottolinea le caratteristiche.

Questo perché le persone preferiscono sempre prendere una console in bundle con un gioco: lo ritengono un affare, soprattutto se si tratta di un titolo in stile Nintendo!

L’anno appena trascorso non ha registrato grandissime uscite e questo è uno dei motivi per cui ritengo che Nintendo abbia maggiormente sofferto a livello di vendite.

Che poi, a onor del vero, Nintendo rimane pur sempre il publisher numero due in Europa per quanto riguarda il software, e di certo non si tratta di una cattiva posizione…

Sony e Microsoft forse hanno avuto il merito di lavorare maggiormente sul marketing per quanto riguarda i titoli di terze parti, rispetto a Nintendo…


JUI: È vero, ma è anche vero che Nintendo in alcuni paesi ha un installato pari al 40, 50 e a volte anche 60 per cento, mentre Sony e Microsoft si devono accontentare di un 10, 15, massimo 20 per cento. Quindi è normale che debbano spingere di più sul fronte del marketing.

La politica Nintendo è di lavorare soprattutto sui giochi first party: perché sono made in Nintendo e perché veicolano automaticamente le stesse console.

Quale futuro si prospetta, anche in virtù di una maggiore incidenza dei nuovi motion controller?

JUI: Quello che faremo è continuare a lavorare con il brand EA Sports Active su Wii, cercando di espandere quel concetto anche sulle altre due piattaforme.

Come lavoreremo e con quale hardware e software lo faremo, verrà annunciato nel prossimo futuro.

Il Dr Jens Uwe Intat è il responsabile della pubblicazione dei titoli di Electronic Arts in Europa.

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[Tsam[lev:2; v. p.:2; cash:125] postato il 01/02/2010 alle 12:35 [offline]

Interessante vedere come Nintendo sia comunque il punto di riferimento sia hardware che console. Chi lo avrebbe detto cinque anni fa?

 

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