In una curata ricostruzione d’epoca, quanto a costumi, scenografie e scelte musicali, Bernard Rose (Candyman, Amata immortale, The Kreutzer Sonata) racconta con una certa simpatia una storia fuori dal normale, senza cercare la svolta del “pentimento”, come forse balenava in Blow, altro film su una folgorante “carriera” di spaccio finita male (alla lunga il delitto non paga, sembra…), film di cui Mr Nice è più realistico, meno glamour e più spiritoso. Ottima interpretazione di Rhys Ifans, che si conferma uno dei migliori attori inglesi di questa generazione, e Chloe Sevigny, che è la fedelissima moglie. David Thewlis si riserva un personaggio eccentrico, un militante dell’IRA amante della bella vita. Il persecutorio poliziotto che mai perderà le sue tracce è Luis Tosar (I lunedì al sole, Cella 211). Biografie di questo genere ci lasciano sempre dubbiosi sul famoso dilemma: è meglio un giorno da leoni o….. Inedito, il film viene meritoriamente distribuito su DVD da Onemovie.
L’immagine è di discreta definizione, pulita e nitida nei colori naturali della fotografia originale. L’audio è in 2.0 sia in italiano che in originale, piuttosto ovattato, obbliga ad alzare parecchio il volume. Consigliamo comunque la traccia originale, perché nel corso della storia e degli spostamenti del protagonista, i personaggi parlano diversi linguaggi con differenti accenti, dettaglio che si perde nell’uniformante doppiaggio italiano. Extra assenti.
Se si pensa alla droga e ai grandi trafficanti, vengono in mente cocaina e Pablo Escobar. Se si parla di droghe leggere però, hashish e marijuana, il nome da ricordare è Howard Marks, detto Mr Nice, e il soprannome spiega molto della personalità. Il film racconta la sua interessante “rise and fall”, in un biopic tratto direttamente dalla sua biografia omonima, di grande successo. Marks comincia a spacciare durante l’Università, per farsi le sue canne gratis. Poco alla volta il commercio prende peso, Marks movimenta sempre più roba ed espande il suo giro negli Stati Uniti, passando dai chili alle tonnellate, che sposta dal Pakistan al Canada, dalla Thailandia agli Usa, da Hong Kong all'Olanda. Non sentendosi (e non essendo) un “venditore di morte”, perché ha sempre evitato le droghe pesanti, ha vissuto con una certa autentica leggerezza, aiutato dal suo buon livello culturale (avrebbe potuto insegnare fisica a Oxford) e da una notevole predisposizione agli affari. Grazie al suo innato carisma è riuscito a crearsi una rete di contatti in tutto il mondo con personaggi molto diversi, uomini politici, terroristi, agenti dei servizi segreti britannici, prostitute e delinquenti comuni, in ogni strato sociale, districandosi anche in pericolosi maneggi con l’IRA e la CIA. Si sa che il problema principale quando gli affari vanno bene, è come riciclare la montagna di soldi che entrano come fiumi nelle casse dell’impresa e qui si trattava di milioni di dollari. Verso la metà degli anni ’80, Marks aveva 43 alias, 89 linee telefoniche e 25 compagnie commerciali in giro per il mondo (non esistevano ancora i cellulari, il che ha dato luogo a non pochi problemi, come vedremo nel film). Intanto si era fatto una famiglia insieme al grande amore della sua vita. Solo dopo molti anni di indagini, varie trappole andate male e un’operazione mondiale della Drug Enforcement Agency, Marks viene arrestato nel 1988 e condannato a venticinque anni in una prigione federale negli Stati Uniti. È stato rilasciato sulla parola, nell'aprile del 1995, dopo aver scontato sette anni, e restituito alla famiglia. Ancora oggi ad Amsterdam alcune qualità di cannabis sono denominate Mr. Nice.