Michael Atkinson, il controverso Procuratore Generale australiano, si è espresso in difesa della decisione presa dalla Commissione di rifiutare la classificazione ad Alien vs. Predator, di Rebellion e Sega, affermando che “non c’è alcuna necessità di giocare a un gioco dove si impalano, decapitano e smembrano persone.”
Durante un servizio di ABC News, Atkinson è tornato a sostenere il fatto che l’Australia non abbia alcun rating destinato ai maggiorenni per quanto riguarda i videogiochi.
“È questione di un numero limitato di accaniti videogiocatori che cercano di imporre la propria volontà alla società. E, credo, di danneggiare la società. Si tratta dell’interesse pubblico contro un interesse molto ristretto”, ha aggiunto.
“Sono d’accordo sul fatto che il 98 o il 99 per cento dei giocatori riesca a distinguere la realtà dalla fantasia, ma l’1 o il 2 per cento di loro potrebbe essere incentivato a commettere gesti di orribile violenza da giochi come questi.”
A causa della mancanza di un rating per maggiorenni, molti giochi hanno dovuto essere censurati in Australia, come è successo a Left 4 Dead 2, o accettare di essere vietati. Quest’ultimo è attualmente il caso di AvP, dopo che Rebellion si è rifiutata di modificare il gioco affinché ottenesse un rating di 15+.
Nello stesso servizio di ABC News si riportano anche le opinioni di Ron Curry, CEO della Interactive Games and Entertainment Association australiana, che ha dichiarato: “non sembra democratico che un solo Procuratore Generale possa dettar legge su ciò con cui la vasta popolazione Australiana può entrare in contatto.”
“Il governo ci ritiene adulti per quanto riguarda i film, ma vogliono che restiamo bambini quando si tratta di videogiochi.”