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Skyscraper

Hippy Ya Ye!

di

Veterano dei team del recupero di ostaggi per l’FBI, Dwayne (non importa il nome del personaggio), nella vita civile si è riciclato come “valutatore” della sicurezza dei grattacieli, quegli edifici che la follia umana insiste a costruire per “grattare il cielo” sempre più da vicino. Esiti spettacolari da un punto di vista estetico ma senza tenere conto della sicurezza. Come non ricordare quanto diceva Steve McQueen in Inferno di cristallo? Mai più su di sette piani…Ma qui la questione non è solo l’incendio che scoppia (dolosamente) nella futuristica torre di cristallo e leghe da far sembrare plastilina l’acciaio, appena eretta a Hong Kong, quasi un arrogante chilometro di elegantissima verticalità. Il problema è rappresentato dalla cospirazione che sta dietro tutto questo, che vede coinvolta una spietata banda di riciclaggio a livello internazionale e un magnate cinese illuminato ma imprudente. In mezzo, al piano sbagliato, a fare da vasi di coccio finiscono moglie e figlioletti del prode Dwayne, che aveva trovato in loro l’unica ragione di vita, dopo una tragedia che gli era costata impiego e mezza gamba. Ingiustamente accusato di essere complice dei cattivi, Dwayne pensa solo a rientrare nella torre in fiamme per recuperare i suoi cari. Se per farlo dovrà far fuori qualche cattivo, who cares. Dopo aver cercato di buttare in galera Richard Gere (che ancora non glielo abbiamo perdonato), i biechi cinesi osano attentare all’eroe per antonomasia, Dwayne Johnson, che anche questa volta nonostante ogni ostacolo salverà un pezzetto di mondo e soprattutto la sua famiglia, con i suoi muscoli e il suo grande cuore. Se il fuoco sale, Dwayne salirà di più, per poi scendere fra fiamme, crolli ed esplosioni a recuperare la famigliola, per poi risalire a fare giustizia dei malvagi che si sono arroccati sull’empireo. Nel mezzo succedono cose iperboliche. Ma che ve lo diciamo a fare, siamo lì per quello. Si chiude con un duello in una versione tecnologicamente aggiornata dello storico labirinto di specchi. Scrive e dirige funzionalmente Rawson Marshall Thurber, già con Johnson per Una spia e mezzo. Dwayne, moderno Ercole dal cuore d’oro e dalla protesi in titanio (come minimo data la resistenza), si esibisce in un balzo che nella sua esagerazione fa impallidire la performance di Vin Diesel per salvare la sua Letty in Fast & Furious 6 (sappiamo che è tutta CG ma si esclama wow lo stesso), così come l’uscita sull’esterno del grattacielo rifà il verso a Mission Impossible. La Signora Moglie è Neve Campbell, degna compagna di cotanto marito, gli altri sono figurine di contorno. Perfetto popcorn movie estivo, Skyscraper non accetta recensioni tradizionali, ci si diverte anche ridendo delle palesi assurdità, dei passaggi prevedibili, delle incongruenze, dei buoni sentimenti. Film come questi, dove il Bene trionfa e il valore principale è la Famiglia, possono rappresentare per i nostri adrenalinici figlioletti la versione moderna delle favole di un tempo, che quanto a sanguinarietà erano messe anche peggio. Si esce ridendo, commentando che al confronto quella di John McClane è stata una passeggiata e anche Tom Cruise non deve darsi troppe arie. Se ne ricava anche un monito: mai uscire di casa senza un bel rotolo di Duct Tape. Chi vedrà capirà.

Erase and rewind, what else?

7