Pacific Rum – La rivolta
Mazzate, What Else?
di Giuliana Molteni •
E tornano gli eroici piloti con le loro “strette di mano neurali”, e i giganteschi robot Jaeger, e i mostruosi Kaiju e gli alieni cattivi, e le fratture nella crosta terrestre, e gli scienziati matti, e le multinazionali infide. E si mettono alla prova, si sfidano, litigano, fanno la pace, combattono, si ingannano, tradiscono, si riscattano, distruggono, proteggono, perdono, vincono. In ordine sparso. Fino alla prossima volta, che tanto anche se litighiamo e pasticciamo, noi terrestri a voi alieni vi facciamo un mazzo così e vi verremo pure a cercare (cit.). Che dire. Se si cerca un film da scegliere all’ultimo momento sul tabellone di una multisala, con il canonico mastello di popcorn in una mano e il cellulare nell’altra, Pacific Rim 2 va benissimo. Enfatico e del tutto privo dell’eroica epica del precedente, potrebbe piacere anche ai più piccini, anzi a loro più di tutti, per l’elementarità del tutto (e furbescamente la produzione piazza uno Jaeger fatto di pezzi di recupero, più piccino e tenero, antropoformizzato con un paio di pseudo occhioni). Il pilota ribelle che rimette la testa a posto è John Bojega, Scott Eastwood è quello tutto d’un pezzo che la testa lì ce l’ha sempre tenuta, tornano i due scienziati pazzi Charlie Day e Burn Gorman. L’esordiente Cailee Spaeny interpreta un’eroica ragazzina geniale riassemblatrice di Jaeger rotti. A finire polverizzata dagli scontri è Tokio e forse è il momento migliore del film, perché non ci sono dialoghi. Ma abbiamo visto di peggio e ci sarà un sequel. Speriamo meglio.
frantumante
5