La prima notte del giudizio
Macché assegno di cittadinanza
Di tante cose uno si chiede: ma come siamo arrivati a questo punto? Ecco che, almeno al cinema, la risposta arriva in molti casi, data la passione di quell’industria nei confronti dei prequel. Così da adesso sapremo anche come è cominciata la saga della Notte del giudizio, la “purga” alla quale faceva ricorso una società futura per tenersi “snella”, nei tre film precedenti, del 2013 con Ethan Hawke e poi nel 2014 e nel 2016 con Frank Grillo. Questa volta il cast è composto da facce poco note o provenienti da serie tv (unica eccezione, Marisa Tomei). Si parte sempre dal presupposto che il Potere sia finito in mano a un sistema che quando emana una direttiva è in grado di imporla e di renderla effettiva, per quanto assurda. E si può trattare di qualunque follia (pensiamo alla serie tv The Handmaid’s Tale). Che poi, senza esagerare nel pessimismo, quanto cose dette o minacciate, per quanto assurde e impensabili, sono poi successe negli anni, nella nostra bella società, grazie alla nostra bella politica, da poter ridere di simili trame? Nella serie sono i Nuovi Padri Fondatori ad avere la geniale idea che ben sappiamo (per una notte all’anno non esistono più reati, omicidio compreso, con tentazioni di “pulizia etnica” perché “purge” significa sfogo ma anche epurazione) e che dovrebbe servire anche ad abbassare il tasso di aggressività nei mesi restanti. Come avere sempre un leggero prurito, insomma, ma almeno una volta all’anno grattarselo per bene (avendone i mezzi, è ovvio). Ma funziona finché gli agnelli si lasciano condurre docili al macello, o con qualche risibile reazione. Quando però a ribellarsi sono dei veri duri, il progetto diventa di più difficile attuazione. E questo abbiamo visto finora. Non molto, anzi nulla, cambia nel nuovo film diretto da Gerard McMurray e prodotto dall’immarcescibile Jason Blum, insieme a Michael Bay, immarcescibile pure lui. Allo sceneggiatore James DeMonaco, creatore della saga, vista la parabola discendente imposta all’iniziativa nell’ultimo dei tre film, con la Purga in ribasso, toccava inventarsi qualcosa di nuovo (si fa per dire). E così ci viene narrato di come, qualche tempo prima degli eventi narrati nel film con Hawke, i Nuovi Padri Fondatori fossero andati al potere, con regolari votazioni, sospinti dal malcontento delle masse. Ma la crisi incalza, gli ammortizzatori sociali latitano, la rabbia del “popolo” aumenta. Quindi qualcuno si fa venire la brillante idea di incanalarla, questa rabbia, di sfruttarla come contenimento politico, perché è chiaro che in nottate da liberi tutti, a cavarsela peggio saranno i più deboli, vecchi, donne e bambini, poveri, proletari, e poi drogati, barboni, insomma tutta la parte inutile e parassitaria del paese. Questo in base ai ragionamenti dei Padri, sostenuti dalla perennemente potentissima NRA, ai quali gli antichi romani devono aver insegnato molto. Al suo esordio l’esperimento interesserà solo Staten Island, novello Colosseo dove mandare belve ad affrontare cristiani, area che viene prontamente abbandonata da chi se lo può permettere, lasciando sul posto solo i più sacrificabili. Ma la mattanza non sembra decollare, a parte qualche psicopatico e i soliti razziatori non succede nulla di eclatante, come auspicano i cari Padri per avere il pretesto per proseguire con l’iniziativa. E così mandano sul campo qualche bel gruppetto di mercenari assetati di sangue, a vivacizzare la situazione. Non hanno fatto però i conti con un giovane boss della droga, che i suoi “negri” se li cura con amore e non ammette che qualcun altro glieli ammazzi. E poi in fondo ha un cuore innamorato che batte per una sua combattiva ex, che è rimasta asserragliata in un palazzone assediato da orde di assassini prezzolati. Ci si può anche moderatamente divertire o perlomeno non annoiare, a patto di non infastidirsi per la prevedibilità di trama e personaggi, perché il film è costruito davvero con lo stampino sugli altri: prologo, per introdurre storia e personaggi e poi via con le sirene che annunciano l’inizio della Purga e via ai massacri, con ammazzamenti crudeli per mano di singoli o gruppi tutti pittorescamente addobbati e soprattutto mascherati, perché è chiaro che i “cattivi” non amano metterci mai la faccia, e mica solo su Internet.
Troppo clone
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