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Barry Seal – Una storia americana

Blow Away

di
Piace molto all’immaginario collettivo il mondo dei signori della droga, così come quello dei vari organismi governativi come CIA, DEA, FBI, sempre in lotta fra loro, talvolta con metodi che assimilano pericolosamente buoni a cattivi. E piacciono gli intrighi governativi, i grandi scandali politici con la grande corruzione ammantata da patriottici ideali. Piacciono sempre molto anche le storie di personaggi larger than life, che siano patrioti o trafficanti, politici, militari, spie o civili, specialmente se in fondo perseguono il famoso Sogno, in modo più o meno deviato, tutti self made men di un Sistema che predica bene ma razzola malissimo.
 
Tutti argomenti che hanno sempre riempito le pagine dei giornali e gli schermi dei cinema. Arriva adesso un nuovo film a raccontare una storia vera, magari enfatizzata ma sostanzialmente affascinante, quella del “bravo ragazzo” Barry Seal, rampante pilota della TWA che sulla fine degli anni ’70 arrotondava disinvoltamente lo stipendio con traffici di basso livello. Beccato dalla CIA, nella persona dell’ambizioso agente Shafer (Gleeson), con la promessa di maggiori guadagni viene arruolato per sorvolare il Nicaragua, in cui erano arrivati al potere i Sandinisti, per scattare foto dei “comunisti” occupanti e delle loro basi, iniziando una proficua collaborazione anche con il famoso Colonnello Noriega. Ma di lui, pilota provetto, si accorgono anche i rappresentanti del futuro cartello di Medellin, i fratelli Ochoa e il poi notissimo Pablo Escobar, che pagano cifre spropositate per il trasporto della cocaina, che stava per inondare gli Stati Uniti dell’edonismo reaganiano. E Seal accetta, sempre col suo sorriso strafottente sulle labbra, per i soldi e per la sfida implicita nell’impresa. Dopo alterne avventure, finirà con una sua rete di aerei a trasportare armi e coca, infischiandosene di tutto e di tutti. Sempre benedetto dalla CIA a sua volta “benedetta” dalla presidenza Reagan, continuava nei suoi folli traffici, aggiungendo anche il trasporto di Contras dal Nicaragua all’Arkansas, dove aveva dovuto trasferirsi con la famiglia, per addestrarli in una fantomatica guerra contro i sandinisti. Sappiamo come quei soldi siano finiti nelle tasche sbagliate, come la droga e le armi siano finiti dove conveniva. Per un po’ di anni a Barry le cose sono andate alla grande, anche di più, soldi materialmente a pacchi, da non sapere più dove stivarli. Quando però hanno cominciato ad andare male, sono andate precipitosamente malissimo e anche peggio.  Alla fine a pagare sono sempre i pesci più piccoli. Barry Seal è un bel film non solo perché Doug Liman, che ha già lavorato con Cruise in Edge of Tomorrow, sa dirigere assai bene vertiginose storie di azione con addentellati precisi alla realtà storico/politica, come ha fatto in The Bourne Identity o Fair Game. Ma perché quella di Seal, personaggio già trattato nei film Un gioco pericoloso e The Infiltrator e nelle serie tv Narcos e Americ’s War on Drugs, è davvero una di quelle storie che sembrano di fantasia, per quanto sono eccessive, ai confini dell’incredulità.
 
Ma così è stato e c’è da meditare sul famoso detto “meglio un giorno da leone che cento da pecora”. Barry ha sicuramente ruggito per un po’ di anni, piacerebbe poterlo intervistare oggi e sentire che ne pensa. Così come c’è da meditare sulla politica delle grandi Nazioni, che nel nome di pseudo-ideali trafficano peggio del peggior delinquente, senza sapere esattamente quello che fanno, nella migliore delle ipotesi, mentre nella peggiore sanno benissimo quello che fanno per approfittarne bassamente. Non sapremo mai se il ritratto di Seal sia fedele alla realtà o quanto sia stato adattato alla personalità di Cruise, che è travolgente nel ruolo, con la sua faccia da eterno bravo ragazzo, con quel sorriso a 34 denti sempre un po’ fasullo, nella sua esibita cordialità, nella disinvoltura obbligata per cavarsi sempre dai guai, alla fine anche per l’onestà con cui andrà pacatamente incontro alle conseguenze dei propri errori.
 
 
 

un edonista schiacciato

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