Home Video

Alibi e sospetti

Senza parole...

[del 18/01/2010] [di Tania Sollazzo]

Pascal Bonitzer, regista di Alibi e Sospetti si ispira ad un libro di Agatha Christie, The Hollow, pubblicato nel 1946 e che vede come protagonista il mitico Poirot. Bonitzer però decide di escludere l’eccentrico investigatore dalla sceneggiatura nel tentativo di riadattare il romanzo ai giorni nostri, ma la riuscita dell’operazione sul grande schermo non è sicuramente all’altezza della sceneggiatura e del regista. La pellicola, infatti, risulta molto poco avvincente a differenza del libro che invece, come tutti i libri di Agatha Cristie, coinvolge e cattura il lettore: recitazione approssimativa e poco coinvolta da parte di tutto il cast si uniscono a un ritmo lento non supportato da grandi dimostrazioni di talento.

Peccato perché l’intuizione di Bonitzer non è assolutamente da sottovalutare, il libro infatti si sarebbe prestato ad uno splendido riadattamento se gli attori ci credessero per lo meno quanto il regista. L’intrigo riguarda l’omicidio di uno psichiatra donnaiolo, la moglie viene trovata in piscina vicino al cadavere ed è ovviamente la prima sospettata, ma, come tutti i noir degni di questo nome insegnano, le cose non sono mai come sembrano. Il film risulta la classica pellicola che racconta di una borghesia annoiata e fedifraga fatta di false amicizie e dialoghi ancora più finti. Proprio questi ultimi risultano ben scritti se non fosse che non vengono assolutamente recitati dagli attori. Il regista e’ alla sua seconda opera dopo Piccoli tradimenti del 2003, e’ molto amato in Patria (è nato a Parigi, in Francia), di meno oltralpe proprio per le sua “lentezza” e leziosità. Bonitzer, infatti, compone e dirige sempre film molto lenti, abbastanza pacati, anche se i suoi personaggi sono ben tratteggiati e approfonditi. La complessità della psicologia dei personaggi della giallista Agatha Christie ben si adattano alla regia sempre attenta ai protagonisti e meno allo sviluppo della trama.

Sulla carta quindi quest’opera risulta assolutamente ben progettata e in linea con le caratteristiche del regista ma del risultato non si può decisamente dire lo stesso. La cosa più innovativa risulta la locandina, che è la vera opera d’arte di questo film. Nella locandina vediamo la creazione di un’ipotetica scacchiera i cui pedoni sono formati dagli attori . Una scacchiera surreale fatta da calici capovolti i cui calici sono fatti con le teste degli interpreti, tutto questo richiama chiaramente quello che era lo spirito del film di Bonitzer. Un intento puramente ludico come lo è sia il libro da cui è tratto il film che il delitto. L’omicidio è un gioco, un enigma che vede i protagonisti costretti a giocare questa partita obbligati, come nella locandina, da una pistola che simboleggia il terribile delitto.

L’impegno del regista è massimo e ne abbiamo completa dimostrazione con la visione degli extra: se lo spettatore infatti li vedesse prima, le aspettative sarebbero massime. Vediamo ad esempio la meticolosità di Bonitzer che sul set porta un medico per rendere più che credibile la morte del protagonista, così come le molte scene in cui il regista interviene facendole rigirare anche solo per una questione di luce o per la diposizione dei mobili. Inoltre viene giustificata in parte la lentezza del film proprio dalle parole che lo stesso Bonitzer dice in un’intervista insieme a Jérôme Beaujour, sceneggiatore di Alibi e Sospetti. Apparentemente, quindi, risulta una scelta consapevole con l’intento di trasportare attraverso la chiusura del set - questo è decisamente un giallo al chiuso- la chiusura dell’elite borghese, che spesso a cena deride il mondo esterno mostrando la propria poca apertura all’interno della società. Un piccolo mondo, una stretta cerchia di amici chiusi in una villa oltre che dalla loro stessa vita, finta e priva di contatto con la realtà. Da qui la scelta di Bonitzer e di Beaujour di portare nel film ritmi lenti e surreali.

Stupenda la fotografia e la messa in scena se si analizzano, infatti, alcuni fotogrammi si possono vedere delle vere e proprie opere d’arte, il regista francese non nasconde infatti il suo amore per la pittura. Lo spettatore non può non notare la vicinanza della morte dello psichiatra Pierre Collier con la Pietà di Michelangelo. Ed in questo senso questo film si può definire una contrazione, il grande schermo di Bonitzer sembra voler incorniciare e mescolare tutti i tipi di arte come l’arte della scrittura di Agatha Cristie, l’arte teatrale di alcuni attori unica fra tutti Caterina Mourino e la scultura di Michelangelo. Decisamente ottimi presupposti forse troppo pretenziosi visto il cast scelto dal regista.

Extra: making of di Iliana Colic , intervista agli attori, intervista a Bonitzer e Beaujour.

Ottima idea ma con scarsi risultati: il risultato minimo con il massimo sforzo

Bookmark and Share

« torna all'elenco home video  •  tutti gli articoli correlati »

 
 
Solo i membri possono partecipare ai commentiiscriviti gratuitamente »
 

Alibi e sospetti film: Alibi e sospetti genere: Mysterydata di uscita:29/05/2009paese:Franciaproduzione:TPS Star, Procirep, Medusa Filmregia:Pascal Bonitzersceneggiatura:Jérôme Beaujour, Pascal Bonitzercast:Miou-Miou, Lambert Wilson, Valeria Bruni Tedeschi, Pierre Arditi, Anne Consigny, Mathieu Demy, Caterina Murino, Maurice Bénichou, Céline Sallette, Agathe Bonitzerfotografia:Marie Spencermontaggio:Monica Colemancolonna sonora:Aleksei Aigidistribuzione:Medusadurata:93 min brain factor:

galleria fotografica
Valeria Bruni Tedeschi
Valeria Bruni Tedeschi e Caterina Murino
Alibi e sospetti
Lambert Wilson e Caterina Murino
Lambert Wilson e Valeria Bruni Tedeschi
Mathieu Demy e Caterina Murino
Caterina Murino e Lambert Wilson
Anne Consigny
Poster italiano
Poster originale

vai alla gallery »

So cosa hai fatto

So cosa hai fattoBlu-ray Review: Un piccolo classico[di Giuliana Molteni] [26/09/2011]

Titolo di quelli inevitabilmente citati se si fa un elenco di slasher adolescenziali, So cosa hai fatto, 1997, tratto dal romanzo di Lois Duncan, ha generato anche due sequel, Incubo finale e Leggenda mortale, oltre a dare spunto a parodie e citazion...

[0]
 
Dylan Dog - il film

Dylan Dog - il filmBlu - ray Review: Un mito del fumetto italiano[di Giuliana Molteni] [06/09/2011]

A prescindere… come diceva il nostro Totò. Pur applicando questa regola non si riesce purtroppo a dare un giudizio positivo su Dylan Dog, il film che ha riportato su grande schermo, dopo Dellamorte Dellamore del 1994 (che però era tratto da un ro...

[0]
 
Saw VII 3D

Saw VII 3DBlu-Ray Review - Make Your Choice[di Giuliana Molteni] [26/04/2011]

Distribuzione: MHE Approda su Blu-ray in 2D quella che viene indicata come l’ultima puntata della saga Saw, che al cinema era proiettata in una “ludica” tridimensionalità nativa. Nel Blu-ray MHE l’immagine si adegua perfettamente alla fot...

[0]
 
Devil

DevilBlu-ray Review - Meglio fare le scale[di Giuliana Molteni] [21/04/2011]

Se davvero il Diavolo esiste, allora si deve divertire sadicamente quando decide di portare a casa un bottino di anime. Almeno a vedere i film che periodicamente si occupano di lui. Ultimo di una lunga serie approda su Blu-ray Universal Devil, con un...

[0]
 

tutte le recensioni »

  
  |  REGISTRATI »
  ricerca avanzata »