Cosa c’è di più universalmente deriso dei nanetti da giardino? Eppure anche quello può essere tutto un mondo. Nanetti di ceramica e terracotta, di varia forma e statura, rane e daini, coniglietti e fenicotteri di plastica, sono gli abitatori di due giardini confinanti, in Verona Street a Stratford-Upon-Avon. I giardini circondano due belle casette, quella con le decorazioni blu è dei Montecchi, mentre quella con i decori rossi è abitata dai Capuleti. Anche i rispettivi nani hanno i medesimi colori e, come i proprietari delle case, sono divisi da un’ostilità irrisolvibile. Ma un giorno, come nella tragedia di
Shakespeare, i giovani rampolli delle due “famiglie”, Gnomeo e Giulietta, si incontrano ed esplode la passione. Mai i rispettivi gruppi potranno accettare il loro amore e la tragedia incombe. Ma perché mai? Perché lo dice la statua di Shakespeare, che vuol finire sempre tutto in tragedia? In fondo siamo nel mondo dei nanetti da giardino….
Abbiamo spesso detto che le opere di Shakespeare sono talmente belle da sopportare qualunque trattamento. In questo caso la trama originale è un puro pretesto per mettere in scena una buffa favoletta, che però, spogliata della poesia, dei versi e del pathos della versione originale, si riduce ad un banale messaggio di tolleranza e fraternità. Non che ai nostri giorni non ce ne sia necessità. A vivacizzare la storia romantica, ci sono le risse fra gli appartenenti ai due gruppi, con gare stile
Fast & Furious e tosaerba usati come mezzi di distruzione di massa. La narrazione è splendidamente sorretta delle musiche meravigliose di
Elton John, del quale sono state riprese alcune fra le sue indimenticabili canzoni più belle (quelle che non scrive più da anni), come
Crocodile Rock (cantata con
Nelly Furtado),
Don’t Go Breaking My Heart, Your Song, Rocket Man, Tiny Dancer, Sorry Seems To Be The Hardest Word, oltre al pezzo nuovo
Hello Hello, eseguito con
Lady Gaga. Le sue melodie sono anche arrangiate e inserite nella colonna sonora originale che è di
James Newton Howard e
Chris Bacon. Il film è stato fortemente voluto proprio dal cantante che ha combattuto undici anni per realizzare il progetto, che è prodotto dal marito
David Furnish, affidandolo alla canadese Starz Animation, che ha ricreato il coloratissimo mondo dei pupazzetti a costi non stratosferici, sottraendo il progetto al controllo della Disney. Dirige
Kelly Asbury (
Spirit, Shrek 2), utilizzando un 3D non memorabile, con un cast originale come sempre blasonato:
James McAvoy, Emily Blunt, Michael Caine, Maggie Smith, Jason Statham, Ozzie Osbourne, Patrick Stewart. Peccato che da noi una dissennata versione faccia parlare tutti i protagonisti con un diverso accento dialettale, che a grandi linee identifica i Rossi negli accenti meridionali, mentre i Blu parlano lumbàrd, romagnolo e veneto. Dato che i Rossi sono più aggressivi dei Blu sorge perfino un sospetto di filo-leghismo. Nell’originale gli accenti sembrano meno marcati e invasivi, almeno alle nostre orecchie straniere.
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Shakespeare ai minimi termini
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