Da che mondo è mondo le grandi star hollywoodiane hanno sempre avuto addosso l'attenzione, spesso ossessiva, dei vari media. In questo modo anche (ma sarebbe meglio dire, soprattutto) i "lati oscuri" dei vari beniamini di celluloide sono sempre stati di dominio pubblico. E i cinefili di tutto il mondo hanno ripagato queste indiscrezioni con un amore incondizionato verso le star "belle e dannate" che vivevano, vicariamente, tutte le loro trasgressioni e/o desideri repressi.
Tra i "dannati" contemporanei, il nome di Mickey Rourke spicca quasi subito in testa alla classifica: bello e famoso negli anni Ottanta, l'attore americano ha quasi distrutto la sua carriera e il suo corpo a causa di un vortice di vizi e sfide folli (ricordate la box?) che lo hanno ridotto ai minimi termini. Recentemente tornato alla ribalta grazie a film come The Wrestler e Sin City, Rourke, recentemente ospite al Sarajevo Film Festival ha riflettuto sulla sua carriera. "Non sono stato una persona responsabile e quindi ne ho pagato il prezzo", confessa l'attore che aggiunge "E' meglio non aver mai recitato che aver recitato e diventare nessuno. Sono stato un nessuno per 12-13 anni ed è terribile. Ci si sente veramente male, senza più il controllo della propria vita". Rourke, che ora sta riguadagnando un poì di tempo perduto, ha anche dichiarato che è stata la sua passione per lo sport a non farlo cadere definitivamente a fondo. Sarà, basta che non sia uno sport in cui si debbano indossare dei guantoni....