Interviste

La doppia ora

Nicola Giuliano: Un prodotto internazionale? Basta una buona storia

[del 18/02/2010] [di Maurizio Ermisino]
Quando, all’ultimo Festival di Venezia, siamo usciti dalla proiezione de La doppia ora, una delle prime cose che molti di noi dicevano è che non sembra un film italiano. Ma che aveva il respiro di un prodotto internazionale. A cominciare dal genere, un onirico thriller dell’anima che da noi si è visto poco o niente, per continuare con le atmosfere, la sceneggiatura, la fotografia. In prodotti nuovi, internazionali, ricchi di personalità sembra essersi specializzato Nicola Giuliano. La sua Indigo Film annovera successi come Le conseguenze dell’amore e Il Divo di Paolo Sorrentino, La ragazza del lago di Andrea Molaioli, e La bocca del lupo di Pietro Marcello. Giuliano è stato il protagonista dell’incontro per presentare il dvd de La doppia ora la scorsa settimana alla Casa del Cinema, moderato da Marco Spagnoli. Un modo per cercare di scoprire la ricetta di un tipo di cinema che parta dall’Italia per diventare internazionale. E scoprire qualche retroscena del film, un po’ come accade quando guardiamo gli extra del dvd.
Una curiosità è che il film non doveva essere ambientato in un albergo. “Siamo andati in un albergo perché non ci hanno dato l’autogrill, che era l’idea originale” racconta Giuliano. “Bloccare a lungo un autogrill, macchine da soldi che sono sempre in movimento, era complicato, ricostruirlo era impossibile. Credevamo che potesse essere un ritorno di immagine per la società, ma non è stato così. Visto con il senno di poi l’albergo è stato anche meglio”. Non luogo per eccellenza, zona grigia dove tutto può accadere dai tempi di Hitchcock (Psycho) fino a David Lynch, l’albergo, in questo caso un hotel in via di ristrutturazione a Torino, fa il suo effetto. Ma un grande merito della riuscita del film va alla sceneggiatura. “Tre sceneggiatori che conosco, che poi hanno scritto il nuovo film di Molaioli e stanno scrivendo il prossimo film di Capotondi, una sera a cena hanno cominciato a buttare giù l’idea de La doppia ora” racconta il produttore. “Un ragazzo incontra una ragazza a uno speed date. Poi c’è una rapina. Mi hanno chiamato subito per sapere il mio parere, li ho raggiunti e ho detto loro che il film l’avrei prodotto io”. La doppia ora nasce quindi con una modalità diversa rispetto alla maggior parte dei nostri film. “In un cinema in cui il regista è sempre centrale, può esserci un film che nasce da una sceneggiatura, prima ancora che ci sia un regista” spiega Giuliano. “E io devo ringraziare Medusa perché ha avallato la scelta di un regista esordiente. Che poi è intervenuto anche un po’a livello di sceneggiatura, così come io ho detto la mia”. Capotondi quindi è entrato in scena in un secondo momento. “Massimo Coppola mi diceva da tempo che avrei dovuto conoscere Capotondi” continua il produttore di Indigo Film. “Capotondi è stato il regista degli ultimi spot Vodafone, e di molte pubblicità internazionali. Mi aveva colpito in particolare un lungo spot per la BMW in cui un uomo segue se stesso”.
Dall’incontro con Nicola Giuliano traspare quello che può essere in realtà il ruolo del produttore, che è molto diverso dall’essere solamente una persona che mette i soldi. “Il produttore è anche interlocutore sul versante artistico” ci spiega. “Deve essere una sponda dialettica, scatenare dubbi, dire la sua sul cast. La cosa più divertente per me è proprio il lavoro che si fa prima del film. Ma anche nella fase di montaggio la dialettica è importante. Perché in un certo senso si riscrive il film”. A proposito di correzioni, ci svela un segreto. “In sceneggiatura il film finiva in maniera più lieta. Una cosa che però non ci ha mai convinti. Il finale attuale è più da film noir, alla Brivido caldo”.
Abbiamo chiesto allora a Nicola Giuliano quale fosse il segreto di questa internazionalità del film. “Non c’è una ricetta per fare un prodotto internazionale” ci ha risposto. “Non posso pensare di prendere Penelope Cruz invece di Ksenia Rappoport e di avere così una coproduzione con la Spagna. Spesso pensare a un progetto internazionale in questo modo è la maniera più sbagliata. Spesso basta una buona storia. Respiro e Private sono film venduti in tutto il mondo. Ma sono produzioni italiane. Avevamo cercato una coproduzione con la Svizzera per Le conseguenze dell’amore, ma non ne hanno voluto sapere perché secondo loro rappresentava la Svizzera con troppi clichè…” Neanche Ksenia Rappoport è stata scelta per qualche tipo di calcolo a livello di mercato internazionale. “L’abbiamo scelta perché è una bravissima attrice” ci spiega. “Il personaggio è stato costruito dopo aver scelto l’attrice: Sonia non doveva essere dell’est, ma dopo aver preso Ksenia era più credibile così” ci svela.
E a proposito di internazionalità, ci sarà probabilmente anche un remake americano del film. “Abbiamo avuto tre richieste di remake” ci ha confermato il produttore. “In America ci sono società che comprano i film un po’ come al supermercato e poi magari non fanno il film. Prima di vendere i diritti vogliamo aspettare e provare a capire meglio, giocare una partita più impegnativa”. Ma, anche senza il remake, il film sta già facendo il giro del mondo. “La doppia ora, con due attori poco conosciuti, è già stato venduto in dodici paesi” ci informa Giuliano. È un film che avrebbe potuto essere girato in Inghilterra, in inglese, o in Francia”. Il produttore sta anche al gioco dei ruoli e ci racconta il suo cast ideale per un remake americano del film. “Mi piacerebbero Benicio Del Toro e Naomi Watts” confessa. “Il regista? Potrebbe essere tranquillamente Capotondi”.
Ma il respiro internazionale di Indigo Film non si ferma a La doppia ora. A Cannes c’è stato l’incontro tra Sorrentino e Sean Penn, presidente di giuria che aveva premiato Il Divo. “Sean Penn, parlando con Sorrentino e Servillo, gli aveva detto che avevano fatto qualcosa di simile a quello che avevano fatto insieme Kubrick e Peter Sellers” racconta Giuliano. “La cosa ci ha dato coraggio nel prendere una sceneggiatura e mandarla a Penn. È un film che faremo presto”. Il film in questione, con protagonista Sean Penn, si chiama This Must Be The Place, e sarà diretto da Paolo Sorrentino. “È la storia di una rockstar annoiata e ritirata dalla scene, che decide di mettersi alla ricerca dell’aguzzino che aveva vessato il padre”. Indigo Film ha in cantiere altri due film. Il gioiellino è l’opera seconda di Andrea Molaioli. “Molaioli ad aprile inizierà a girare questo film su un grande crack finanziario di quelli che si vedono oggi” svela il produttore. “Il film tocca degli aspetti un po’ caldi e scomodi. Non voglio fare per forza film di questo tipo, ma mi capitano” scherza. L’altro film è l’esordio alla regia – in un film di finzione - di Massimo Coppola. “Hai paura del buio racconta la storia di due donne rumene” racconta il produttore. “Una delle due arriva in Italia ed entra in contatto con l’altra”.
La chiusura è per il momento del cinema italiano, soprattutto per quel che riguarda i nuovi talenti. “In questo momento non è difficile fare un nuovo film di Molaioli o di Paolo Sorrentino” spiega Nicola Giuliano. “È più difficile magari fare un film di Sorrentino in America. Quello che è veramente difficile è far emergere nuovi talenti, fare film scomodi. Se dovessi far uscire oggi L’uomo in più, il primo film di Sorrentino con Servillo e Renzi, o Ospiti di Matteo Garrone sarebbe dura. Oggi probabilmente questi film non esisterebbero”.

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La doppia ora film: La doppia ora genere: Drama, Mystery, Thrillerdata di uscita:09/10/2009paese:Italiaproduzione:Medusa Film, Film Commission Torino-Piemonte, Indigo Filmregia:Giuseppe Capotondisceneggiatura:Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardocast:Kseniya Rappoport, Filippo Timi, Giorgio Colangeli, Giampiero Judica, Gaetano Bruno, Chiara Nicola, Stefano Saccotellifotografia:Tat Radcliffemontaggio:Guido Notaricolonna sonora:Pasquale Catalanodistribuzione:Medusadurata:95 min

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Filippo Timi e Kseniya Rappoport
Kseniya Rappoport e Filippo Timi
Kseniya Rappoport e Filippo Timi
Kseniya Rappoport
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Nicola Giuliano persona: Nicola Giuliano ruolo:produttore

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