Il corpo di Jennifer

“Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?” si chiedeva Giuliano Carmineo nel suo thriller del 1972 dove il centro dell’attenzione era occupato dalle generose forme della divina Edwige Fenech. Quasi quarant’anni dopo, un’altra Jennifer si ritrova sporca di sangue (ma questa volta sappiamo benissimo il perché!) e, anche in questo caso una giovane sex symbol (Megan Fox) interpreta il ruolo principale. Morale: i tempi sono cambiati ma gli “ingredienti” dell’exploitation sono rimasti immutati. Sì, perché Jennfer’s Body (così come il recente Orphan e, con qualche differenza, anche Drag me to Hell di Raimi) è l’ennesimo esempio di come Hollywood si sia appropriata delle dinamiche exploitation trasportandole, però, nel circuito Mainstream. Il film, sceneggiato da Diablo Cody (attesa alla riconferma dopo l’Oscar vinto con il sopravvalutato Juno) e diretto da Karyn Kusama (Girlfight), è stato anticipato da una campagna promozionale di grande portata che, nonostante fosse quasi interamente impostata sul sex appeal di Megan Fox, ha “caricato” la pellicola di enormi aspettative. Aspettative che, una volta uscito il film, sono state ampiamente deluse trasformando Jennifer’s Body in un discreto flop al botteghino.

La storia ha come protagoniste due amiche: la tranquilla e moderata Needy (Amanda Seyfried) e la super sexy e scatenata Jennifer (Megan Fox). Nonostante le loro evidenti differenze, le due ragazze sembrano inseparabili. Una sera, mentre ascoltano un concerto rock dei Low Shoulder, un pauroso incendio distrugge il locale e Jennifer si allontana con i componenti della band. Quando torna, a notte fonda, la ragazza è completamente coperta di sangue e si comporta stranamente; Needy scoprirà ben presto che Jennifer è stata usata dai musicisti come vittima sacrificale di un rituale satanico ma, essendo i ragazzi poco esperti, invece di uccidere la ragazza l’hanno trasformata in un demone che, per sopravvivere, deve cibarsi di carne umana. Incurante delle conseguenze, Jennifer sfoga i suoi istinti sui ragazzi della scuola, lasciandosi dietro una lunga scia di cadaveri. Needy proverà a fermarla.

Nonostante qualche scena ad effetto, il difetto maggiore di Jennifer’s Body è quello di non essere mai pauroso. Essendo una produzione dedicata, essenzialmente, ai teenager non ci si poteva certo aspettare chissà quali “mattanze” da parte della Kusama, ma la mancanza di gore e frattaglie non è nemmeno compensata da una costruzione attenta della tensione. Il film, infatti, è ricco di spunti che, però, si perdono per strada senza amalgamarsi mai in un progetto narrativo compiuto. Intendiamoci, la storia è molto esile ma la Cody è molto brava a descrivere in modo realistico l’ambiguo rapporto tra le due ragazze (anche se Ginger Snaps aveva già affrontato, e anche meglio, lo stesso argomento) e ad inserire nella narrazione l’elemento del lutto collettivo. Anche dal punto di vista sessuale, chi sperava di vedere Megan Fox impegnata in turbolenti sex affairs è destinato a rimanere deluso, visto che anche questo aspetto viene solamente accennato e il “corpo di Jennifer” non viene sfruttato come il personaggio di un “demonesupersexymangiauomini” (e una storia un po’ più “adulta”) avrebbe meritato. Nonostante questa recensione metta in luci soprattutto elementi negativi (quelle aspettative…), Jennifer’s Body si guarda volentieri, il dark humour funziona e le due protagoniste sono decisamente brave: Megan Fox, alla sua prima vera prova recitativa (a meno che vogliate contare anche Transformers) dimostra grinta e ottime doti espressive, mentre Amanda Seyfried (è lei la vera protagonista) si conferma un’ottima attrice. Se non ci si aspetta troppo si corre persino il rischio di divertirsi.

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