Esce per l’homevideo, gratificato da una soddisfacente edizione su Blu-ray, l’ultimo film di Bruce Willis, quasi ignorato al cinema, a fianco di un gran cast: Mary Louise Parker, John Malkovich, Morgan Freeman, Helen Mirren, Brian Cox, Karl Urban, James Remar, Richard Dreyfuss, Julian McMahon e perfino Ernest Borgnine. L’immagine è sempre di buona definizione, nitida e pulita. L’audio, un DTS HD Master Audio 5.1, regala momenti di divertente coinvolgimento, grazie ad un’ottima resa, sempre ben distribuito su tutti i canali. Come extra troviamo 9 minuti di scene tagliate ed estese, mentre “Accesso Red” è una forma di PIP che, durante il film, permette di guardare interviste col cast, ascoltare commenti di un esperto CIA sule loro missioni e altre curiosità.
Con il consueto ironico aplomb, con la sua faccia che comincia ad essere un po’ spiegazzata dagli anni, Bruce Willis sembra un tranquillo e metodico pensionato, con la sua ordinata casetta nei sobborghi, preoccupato solo di non ricevere l’assegno mensile. In realtà nutre una passione inconfessata per la romantica e frustrata impiegata Sarah, che corteggia alquanto goffamente. In quella che sembra avviarsi sui binari di una romantica storia d’amore fra proletari, da cinema indipendente, irrompe però l’azione iperbolica stile Innocenti bugie. Scampati per miracolo a un devastante attentato, Frank e Sarah iniziano una fuga a rotta di collo, con uno stile dal quale si deduce subito che tutto è l’enigmatico personaggio, tranne che un tranquillo pensionato. All’uomo non resta che ricorrere ai partner dei suoi misteriosi affari, tutti in “retirement” come lui, un gruppetto di anziani super-agenti definiti con sufficienza “vecchi” ma che dimostreranno di essere ancora ampiamente letali, una volta estratti dalla casella in cui l’età li aveva relegati.
Tempo di cinecomics per John Malkovich. Nonostante Spider-Man 4 sia stato rinviato a data da destinarsi, l'attore conferma comunque l'ingaggio per il film nei panni dell'Avvoltoio, che a prescindere da quale strada lo script prenderà, dovrebbe essere comunque uno (se non l'unico) villain del film.
Il regista Robert Schwentke (Flightplan - Mistero in volo, Un amore all'improvviso) non bada certo a spese. Perlomeno in quanto ad attori. Per il suo prossimo film, il cinecomic Red, ha infatti ingaggiato un parterre di attori che vanno da Bruce Willis a Helen Mirren, da Morgan Freeman a John C. Reilly, fino a Mary-Louise Parker.
Mentre la serie tv Nip/Tuck che l'ha lanciato si appresta alla sua definitiva conclusione, Julian McMahon prosegue la sua carriera cinematografica dopo il successo del suo villain in I Fantastici Quattro.
In attesa di vederlo a dicembre nei panni di Nelson Mandela in Invictus di Clint Eastwood, Morgan Freeman intanto prende parte ad un altro film. E dopo Wanted - Scegli il tuo destino e Il cavaliere oscuro è di nuovo il turno di un altra pellicola tratta da un fumetto.
Tralasciando la bontà delle scelte che spesso hanno determinato l'assegnazione della statuetta d'oro, il premio Oscar è e rimane senza dubbio il riconoscimento più ambito da qualunque regista, soprattutto da chi è cresciuto artisticamente ad Hollywood. Per Spielberg, così come per Scorsese che lo vinse solo nel 2006 per The Departed, questo premio era ormai un cruccio che lo portò a cambiare radicalmente il proprio modo di fare cinema, fino ad allora forse troppo incentrato sulla realizzazione di blockbuster, in quei tempi poco ben visti dalle parti dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences (l'organizzazione che assegna l'Oscar). Ed è infatti con Schindler's List, un film molto forte, girato in bianco e nero, sui campi di concentramento nazisti, che Spielberg riesce a vincere ben sette statuette tra cui miglior film e miglior regia.